I segreti nascosti di Salem : Preludio (Italian Edition) by Katherine J. Smith

I segreti nascosti di Salem : Preludio (Italian Edition) by Katherine J. Smith

autore:Katherine J. Smith [Smith, Katherine J.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-08-19T04:00:00+00:00


Capitolo 20

Il nuovo ospite

Il mattino seguente quando mi alzai scesi giù per fare colazione, e vidi che mia madre non c’era. Pensai che fosse uscita presto, come spesso faceva, ma andando in camera sua notai che non aveva passato la notte in casa. Allora preoccupata la chiamai sul cellulare che dava irraggiungibile, mi vestii di corsa ed uscii per andare a vedere se fosse ancora al Bed & Breakfast.

Avevo corso come una matta a piedi per strada percorrendola in cinque minuti, in genere ce ne volevano almeno quindici. Quando arrivai, entrai come una furia e la trovai alla reception con alcuni clienti. Lei mi guardò molto sorpresa ed impaurita, poi allontanandosi da loro, mi prese da parte e mi chiese di aspettarla nel retro. Quando ebbe finito venne da me.

«Tesoro mi hai spaventata da morire, ma cosa ci fai qui?»

«Tu… hai il coraggio di dirmi… che sei spaventata? E cosa dovrei dire io… che stamattina guardando in camera tua, mi sono accorta che ieri sera non eri rientrata a casa? Hai idea di cosa possa essermi passato in mente, in quel momento?», le dissi alquanto arrabbiata.

«Hai ragione, tesoro, ma non volevo svegliarti», disse dispiaciuta.

«Potevi anche mandarmi un sms e farmelo sapere, no?», le dissi arrabbiata.

«Mi si è scaricato il cellulare ed avevo dimenticato il caricatore a casa. Scusami tesoro, non succederà più, te lo prometto».

«Va bene, mamma, non preoccuparti», le risposi imbronciata. «Senti devo dirti una cosa che riguarda la signora Bishop…».

«Sì, l’ho saputo», mi rispose abbassando la testa e girandosi dall’altra parte.

«Mamma, per favore guardami, cosa c’è? Tu e la signora Bishop, non eravate solo conoscenti, non è vero? Eravate più di questo, non è così?», le chiesi decisa.

«Sì, è vero, eravamo molto amiche e non soltanto conoscenti», rispose secca mia madre.

«Ma allora, perché quando la professoressa ti ha detto che tu la conoscevi più di quanto volevi far credere… hai mentito dicendo che non era così? Mamma, guardami, ti prego e almeno a me non mentire», le dissi.

«Tesoro, devo confessarti una cosa, io…».

Proprio in quel momento ci interruppe il suono del campanello della reception, e precisamente nell’istante in cui stava per dirmi finalmente qualcosa! In tutta fretta si allontanò e andò a vedere chi era, lasciandomi lì come una stupida. Nel frattempo arrivarono altri ospiti e lei dovette rimanere lì per accoglierli. Decisi che quel giorno volevo sapere la verità a tutti i costi e così non andai via dal Bed & Breakfast, ma salii al primo piano, dove mia madre aveva la sua camera. Mentre salivo in tutta fretta, non appena girai l’angolo mi scontrai con un cliente facendogli cadere una valigetta che teneva in mano.

Quando questa cadde, si aprì, e uscirono tutti i documenti che essa conteneva. Imbarazzata, mi abbassai per raccoglierli, scusandomi almeno una decina di volte. Lui, a sua volta, si abbassò per aiutarmi a raccoglierli, dicendomi che non era successo niente, ma io vergognandomi come una ladra, continuavo a radunarli freneticamente. Quando ne raccolsi più che potevo alzai gli occhi e guardandolo in faccia stavo per dirgli di scusarmi ancora una volta, ma lui mi guardò e rimasi senza parole.



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