I tre cavalieri di Roma by Andrea Frediani

autore:Andrea Frediani
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2020-09-08T15:25:32+00:00

XI

«Allora, brava gente! Chi osa sfidare il gigante del mare? Chi è tanto coraggioso da affrontarlo? C’è un premio di cento dracme d’argento per chi riuscirà anche solo ad atterrarlo: e potete affrontarlo anche in due!», gridò Lucine dal podio allestito davanti alla piccola arena recintata dove si stava concludendo l’esibizione dei figli di Kato, il capo della compagnia, intenti a saltare e danzare attraverso un cerchio di fuoco.

Il nutrito pubblico che si era andato assiepando intorno alla scena la ascoltava incuriosito, mentre i bambini sgomitavano per raggiungere la prima fila e vedere meglio, e le persone commentavano le gesta dei due giocolieri. Col tempo aveva acquisito sicurezza, e ora, dopo numerose date nei villaggi che avevano incontrato lungo la strada per il Mar Caspio, aveva imparato a conferire la giusta enfasi al proprio tono di voce e ad attirare l’attenzione anche delle persone meno interessate a quelle forme di intrattenimento. Si era comunque accorta che la compagnia costituiva sempre un curioso diversivo per quelle comunità relativamente isolate che vivevano nello sterminato impero partico, lontane dai centri del potere e alla mercé dei capricci dei satrapi e dei signori locali con le loro masnade.

Sulle prime, era stato lo stesso Kato a fare da banditore, in aggiunta al suo ruolo di mimo, nel quale era molto brillante e in grado di far sbellicare dalle risa gli spettatori. Ma poi lei, per non dover svolgere solo lavori di fatica, si era offerta di sostituirlo e col tempo il vecchio non aveva più avuto bisogno di darle dei suggerimenti. E aveva vinto la sua abituale timidezza, diventando perfino sfacciata: un’imbonitrice vera e propria, come non avrebbe mai immaginato di poter diventare.

«Possibile che nessuno tra voi abbia il fegato di affrontare il nostro gigante? Lui si limiterà solo a difendersi per il tempo che impiegherà la sabbia di questa clessidra a scendere!», riprese, indicando l’oggetto che aveva in mano. «Non vi farà del male! Ma voi potrete farne a lui, pensate! E vi basterà atterrarlo per prendere il denaro! Conoscete un modo più semplice per sfamare la vostra famiglia per mesi? In due contro uno, attacco contro difesa: possibile che non ci sia un solo vero uomo tra voi bifolchi? Va bene, allora: potete provarci in tre! In tre, capite? Basta che versiate una dracma a testa e, se vincerete, potrete spartirvene cento!».

Lo schema era collaudato. A quel punto, la ragazza lo sapeva bene, anche i più prudenti si lasciavano convincere.

Non a caso, tra il pubblico ci furono numerosi uomini che alzarono la mano. Dapprima due amici, poi anche altri, incoraggiati dal loro esempio e dalla prospettiva di coalizzarsi.

Lucine indicò tre individui e li esortò a farsi avanti. «Cominciate voi!», dichiarò. Presto gli acrobati lasciarono l’arena e al loro posto subentrò Magnus. Il colosso si batté il petto in modo ferino, tanto per fare un po’ di scena: lo avevano fatto ormai talmente tante volte, in quell’ultimo mese, che Lucine avrebbe saputo descrivere tutto ciò che sarebbe accaduto di lì a poco a occhi chiusi.

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