I tweet di Cicerone by Tom Standage

I tweet di Cicerone by Tom Standage

autore:Tom Standage [Standage, Tom]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Codice Edizioni
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Come Thomas Paine divenne virale

La più popolare e influente pubblicazione del sistema mediatico dell’America coloniale vide la luce nel gennaio del 1776, ed era firmata da un autore del tutto improbabile. Thomas Paine era emigrato dall’Inghilterra poco più di un anno prima: all’età di trentasette anni aveva già ricoperto numerosi impieghi – tra cui fabbricante di corsetti, insegnante e direttore dell’ufficio imposte – e, dopo aver perso il lavoro, essersi separato dalla moglie e aver venduto le sue proprietà per evitare di finire in prigione per debiti, gli venne presentato Benjamin Franklin, all’epoca a Londra, il quale gli aveva suggerito di emigrare negli Stati Uniti. Paine sbarcò a Philadelphia alla fine del novembre del 1774 e ottenne subito un lavoro come direttore del “Pennsylvania Magazine”, dove il suo talento (appena scoperto) di scrittore ed editore provocatorio gli garantì il retroterra ideale per esprimere le sue idee, di stampo illuminista. Paine scriveva utilizzando vari pseudonimi, tra cui Humanus, Atlanticus e Vox Populi, all’inizio per nascondere il fatto che alla sua rivista collaborassero poche persone, ma poi come stratagemma per esprimere posizioni sempre più radicali. Quando i suoi articoli erano giudicati troppo estremi dal proprietario del giornale e dal tipografo, Paine li sottoponeva al “Pennsylvania Journal”, cosa che accadde per esempio con il suo feroce attacco alla schiavitù che, pubblicato nel marzo del 1775, il mese successivo portò alla costituzione della prima associazione antischiavista. Nell’autunno del 1775, tuttavia, Paine aveva tagliato i ponti con il proprietario del “Pennsylvania” e iniziato a lavorare a un lungo saggio, con l’intenzione di pubblicarlo in forma di lettere sui giornali, avente ad oggetto la situazione delle colonie e i loro rapporti con la Gran Bretagna. Quello che era stato concepito come un resoconto storico, però, finì per diventare un’esplicita e circostanziata argomentazione in favore dell’indipendenza americana. Paine in prima battuta aveva pensato di pubblicare il saggio in forma di pamphlet con il titolo di Plain Truth (“la nuda verità”), ma fu persuaso da un amico a cambiare il titolo in Common Sense (“senso comune”). A causa del suo contenuto potenzialmente incendiario, solo uno stampatore di Philadelphia, Robert Bell, si offrì di stamparlo e a condizioni piuttosto inusuali: se il pamphlet non avesse venduto abbastanza Paine sarebbe stato considerato responsabile per qualsiasi perdita finanziaria, mentre qualora le vendite fossero andate bene i due avrebbero condiviso qualsiasi eventuale profitto. Bell fissò inoltre il prezzo di copertina al costo – esoso, per un pamphlet di quelle dimensioni – di due scellini. Nonostante tale svantaggio le prime mille copie andarono esaurite nel giro di pochi giorni dalla pubblicazione, avvenuta il 10 gennaio del 1776. Dato che era arrivato ai ferri corti con Bell, che avrebbe comunque continuato a stampare il pamphlet per conto proprio, Paine si mise d’accordo con un altro tipografo, che ne stampò altre seicento copie al prezzo più ragionevole di uno scellino. Si decise inoltre che ogni eventuale guadagno sarebbe stato donato all’esercito continentale americano, condotto da George Washington; tale mossa di marketing, insieme all’ampio interesse che



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