icerbox Alghsi equilibristi by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

Tutto quanto, i viaggi, il fango, la fatica, il freddo, il caldo sono finalizzati a un’unica cosa: dare spettacolo in pista per la gioia del pubblico. In quel cerchio magico si ritrovano uomini e donne di varie nazioni, uniti da un unico messaggio di pace e spensieratezza. Ricordo quando facevamo la parata iniziale per il circo Moira unito a quello di Mosca: il muro di Berlino era caduto da pochi anni e accogliere gli spettatori con la bandiera sovietica insieme a quella italiana dava a tutti un’emozione incredibile, come se fosse sempre stato così.

Tra l’altro, nel circo le differenze di etnia contano ben poco se lo sforzo, il sudore e il sogno sono comuni. C’è gente che è stata attaccata dai leoni ed è ritornata a lavorarci, gente che è caduta da quindici metri ed è ritornata sul trapezio: che importanza può avere se si trattava di un russo o di un italiano, in quei momenti? Per tutti, il dolore fa parte del gioco: un acrobata o una contorsionista sanno che a un certo punto dovranno smettere, perché il corpo non potrà più piegarsi in quel modo senza causare grossi danni al fisico. È il prezzo che pagano gli artisti circensi. Un trapezista si può rompere i polsi, può cadere male sulla rete e rimbalzare fuori, perché la rete è una protezione ma può essere anche una trappola, e se non cadi bene puoi farti male davvero.

La soglia del dolore è altissima, proprio perché fa parte del lavoro, quindi si lavora in qualsiasi condizione, ci si fa forza e si va in scena; quante volte ho visto le trapeziste prepararsi, truccarsi e andare a lavorare nei giorni del ciclo, pur avendo un’emicrania pazzesca, ma portando in scena un sorriso meraviglioso per il pubblico che era venuto ad ammirarle…

Prima ancora che io arrivassi, al circo c’era anche un altro fratello di Moira, Paolo, che è stato un grandissimo giocoliere e aveva sposato una signora di Milano, Franca, dalla quale aveva avuto tre figlie: Greca, Nelly e Moira, in onore della zia. Nelly era una giocoliera e Greca faceva un numero su un trapezio particolare, il Vasenton, che permette di fare degli esercizi in equilibrio sulla testa, e un altro da giocoliera, di estrema difficoltà, che le aveva insegnato suo padre.

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