icerbox Alloni dopo by Unknown

autore:Unknown
Format: epub
pubblicato: 2021-01-06T16:00:00+00:00

CAPITALISTI

Angel Luis Lara lo ha detto con precisione scientifica (lui, uno sceneggiatore): «La crescita dei macro-allevamenti di bestiame ha alterato le nicchie vitali dei pipistrelli».

Industria, capitalismo, affari: siamo sempre lì. I pipistrelli, la forma più arbitraria di co­munismo selvatico, ce la stanno facendo pa­gare.

E qualcosa rintocca nella parola «allevamento intensivo» più di quanto rintocchino i suoi proventi: l’ora squallida della resa dei conti è giunta anche per la sintassi – Chiamare «inten­sivo» il «soverchio» è escamotage a cui le molecole dei Virus non si prestano nemmeno per scherzo. Saranno uccellacci del malaugurio ma c’è da augurarsi che ripristino una lessicolo­gia del contenimento.

«Le epidemie sono un prodotto dell’urbanizzazione». Figuriamoci le cosmopoli di vacche, di suini, di polli! Ma piace, rassicura, immaginare che il capitalismo, ovvero la forma estesa e massivamente applicata di allevamento del superfluo, l’espressione economica di un homo satullus che sfida la morte in nome del vizio, dell’ingordigia, non possa allearsi coi pipistrelli. Così si incolpa la natura e la sua crudeltà ciclica, quando di ciclico non c’è invece più nulla tranne la ridondanza dell’imbecillità, in­carnata a livello di criminale consenso di massa precis­amente dal capitalismo.

Quando la Cina, draconiana ma non dragoni­ana, non più dragoniana, scopre che la sua produzione suina, la sua imbecillità produttiva, cala drasticamente – cito – decide dunque per un aumento, un «incremento», una «intensifica­zione» «della domanda di proteina animale proveniente dalla fauna selvatica». E così, per far fronte alla richiesta di maiali – per far fronte alla richiesta dei maiali (del moderno pantagru­elismo di massa) – si allea con i suoi assassini. I pipistrelli foraggiano il nostro suicidio.

«Quattro decenni di politiche neoliberiste hanno eroso drammaticamente le infrastrutture sociali che aiutano a sostenere la vita».

Si può saltabeccare stoltamente intorno all’estasi della «crescita felice». Ma questo assas­sinio dell’intelligenza avrà nella Storia – ha nella Storia – un giudice ancor più severo di Marx.

Si tacciano una volta per tutte i teocrati della libertà del mercato: senza una libertà «dal» mercato l’unica corona di cui poter fregiare le nostre teste vuote rimarrà quella che incombe sotto le ascelle dei pipistrelli.

«Il problema che affrontiamo non è solo il capitalismo in sé, ma anche il capitalismo in me».

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