icerbox Bruzzaniti pappa by Unknown

autore:Unknown
Format: epub
ISBN: 9788865162200
pubblicato: 2021-01-06T16:00:00+00:00

Intervista a Francesca Romana Puggelli, psicologa

Francesca Romana Puggelli ha insegnato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano ed è autrice di “Spot generation. I bambini e la pubblicità”.

Diversi studi hanno dimostrato che la pubblicità di cibo non sano contribuisce all’obesità. Come possiamo contrastare l’influenza della pubblicità sui bambini?

Prima di tutto va chiarito che l’esposizione alla pubblicità è solo una delle cause dell’obesità infantile, ma non è l’unica. Sull’obesità infantile influiscono anche altri fattori, come la quantità di esercizio fisico e l’alimentazione della famiglia. Come genitori quindi possiamo fare molto per contrastare l’influenza della pubblicità. Prima di tutto possiamo lavorare su una corretta educazione alimentare: è importante spiegare ai bambini, fin da piccoli, cosa fa bene mangiare e cosa fa male e perché. Quindi non basta cucinare la verdura, dobbiamo anche spiegare ai bambini perché la verdura fa bene. Facciamo un esempio. Un esempio molto semplice: quando proponiamo un’aranciata a un bambino piccolo, possiamo raccontare che nelle arance c’è la vitamina C, come tanti soldatini che combattono il raffreddore. Allo stesso modo, possiamo spiegare quello che fa male. Per farlo possiamo leggere insieme ai nostri figli le etichette degli alimenti quando facciamo la spesa e spiegare, per esempio, che in alcuni alimenti ci sono i coloranti che fanno male, oppure c’è troppo zucchero, o che alcuni cibi sono troppo grassi.

A un bambino che beve una bibita gassata e piena di caffeina possiamo chiedere “secondo te ti fa bene questa bibita? Sai che cosa fa quello che stai bevendo al tuo corpo?”

Dobbiamo renderli consapevoli di quello che mangiano e bevono, fin da piccoli. Anche un bambino piccolo è in grado di capire queste informazioni? Sì, i bambini capiscono molto più di quanto pensiamo. Un compagno ha chiesto a mio figlio qual era il gusto della bibita che stava bevendo e lui ha risposto “gusto colorante”. Ha solo quattro anni, ma sa che in quella bottiglietta ci sono acqua e coloranti. Sa anche che può comunque berla ogni tanto, ma è consapevole che si tratta di una bevanda che non fa bene. Leggere insieme le etichette e spiegare ai bambini cosa fa male e cosa fa bene. Quindi evitare di portare i bambini al supermercato a fare la spesa non è la soluzione giusta. Non portare con noi i bambini quando facciamo la spesa ci rende le cose più facili, ma così evitiamo il problema, non lo affrontiamo. Invece, dobbiamo imparare a convivere con quello che troviamo al supermercato, quindi la spesa diventa un’opportunità per spiegare. Sicuramente più faticoso, ma utile. Se il bambino insiste per una marca di cornflakes - e la richiesta spesso è martellante - noi stanchi gliela daremo vinta e compreremo quei cornflakes. Così, a meno che non abbiamo il tempo e la voglia di comprare diversi cornflakes per i diversi componenti della famiglia, finirà che tutti a casa mangeremo quello che ha scelto il bambino. E così per le merendine, per i biscotti. Succede, quindi, che i bambini influenzano i consumi di tutta la famiglia, sono loro a decidere cosa si mangia a casa.

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