icerbox Marcelli dellisola by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

19.

È un biglietto per le stelle quello lì davanti a te

volerai lontano…

Tutto è in movimento tra pause e mutamento. 20

14 Febbraio.

San Valentino.

Iniziò in quel giorno particolare il mio viaggio. Iniziò con un mal di testa, la paranoia e una colica. Strane coincidenze.

Ma perché Valentino è diventato San Valentino? Qualcuno se lo è mai chiesto? Serve a qualcosa saperlo? I perché aiutano a capire la vita, il passato e il presente. Aiutano a guardare al futuro. Cogliendone i segni. Perché i segni ci sono sempre, basta saperli leggere.

Valentino, un giovane che dedicò la sua vita al suo Credo e che divenne vescovo di Terni, nella piccola Umbria, rannicchiata nel grembo d’Italia. Una terra fertile, rigogliosa e ricca di acqua ma non di mare. Una minuscola isola tra le montagne.

Fiumi, laghi e città dall’atmosfera d’altri tempi. Unica e particolare. Come la gente che vi abita. Generosa e un po’ schiva. Ospitale e sorridente. Un po’ dura ma sincera, un po’ come il popolo dell’Abruzzo verdeggiante con cui condivide confini e altre sfumature di colore. Cieli tersi e neve candida.

Valentino, un po’ come un certo Pietro, poi nominato Papa Celestino a L’Aquila. Uomini singolari. Di cui andare fieri.

Valentino fu il primo a celebrare il matrimonio tra un legionario romano pagano e una giovane ragazza cristiana. Divenne patrono della città dell’amore e nominato difensore degli innamorati. Sembra banale, sembra una storiella priva di spessore, ma non è così.

La leggenda, misto di magia e storia, narra di questo giovane che sentì litigare due innamorati, gli si avvicinò e donò loro una rosa, una splendida rosa. Gli fece tenere insieme il gambo unendo le loro mani e li convinse alla riconciliazione, pregando perché il loro amore rimanesse eterno. Valentino li unì in matrimonio il 14 febbraio.

Per gli antichi romani febbraio era il mese della purificazione, il mese che avrebbe portato alla primavera, stagione della “rinascita”.

E la mia fu una lenta rinascita.

Il mio viaggio iniziò con un viaggio. L’Umbria mi aspettava, anzi ci aspettava. Sentivo di dover partire e andare a visitare due posti in particolare. Proprio quei due. Non due a caso, ma quelli.

Una richiesta che partiva dal profondo, credo dal mio bisogno di spiritualità. Un modo per ricongiungermi alla parte più dura e vera di me. Quella che non puoi modificare neanche volendo. Puoi solo renderla più accettabile e meno dolorosa. Puoi cercare di metterla in equilibrio per evitare che disturbi troppo la tua vita. Conviverci in armonia. Se ci riesci. Perché se non ci riesci continui a combatterla in un perenne guerreggiare tra parti di te in conflitto. E non hai scampo, non puoi respirare liberamente. Ci sarà sempre qualcosa che ti opprimerà, che si agiterà dentro, come un fuoco scalpitante che infiamma tutto ciò che trova intorno a sé.

Caos e rabbia.

Perché se non trovi un equilibrio, odi te stesso e tutto ciò che hai vicino. E la vita diventa un viaggio da una battaglia a un’altra battaglia. Senza fine. L’equilibrio è necessario ma lo si raggiunge soltanto con coraggio, andando a scoprire le

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