icerbox Ragucci mondo by Unknown

autore:Unknown
Format: epub

3.

Escono dalla periferia, il cielo grigio si dirada, lascia spazio all’azzurro, alle nuvole bianche che nascondono le montagne. Angelo guida, Lia è al suo fianco, Roberta finge di dormire abbandonata nel sedile posteriore. L’autostrada attraversa vallate, piccoli fiumi convogliati in centrali elettriche.

Un po’ di disciplina non ti farà male, dice Lia. Roberta alza la mano sinistra per schermarsi dalla luce e cercare un punto su cui appoggiare lo sguardo.

L’ufficio della direttrice ha quattro finestre che affacciano su un giardino. La direttrice parla. Sollecitudine artificiale! Tono aziendale militaresco!

È così che si raddrizza la vita. Ci penserà questa struttura circondata dal verde, dal profilo dei monti. A cosa servono, altrimenti, il verde e i monti, se non ai quadretti da appendere in salotto, sopra il televisore acceso? Ci penserà il generale di questa struttura, il generale che sembra la venditrice di una nuova linea di prodotti cosmetici. Porta un foulard di seta intorno al collo e un rossetto arancione che trattiene le sue labbra tra una parola e l’altra. Indossa un tailleur blu, indica targhe e riconoscimenti, muove i polsi ornati da bracciali d’oro con figure di animali che ciondolano tintinnando gli uni contro gli altri. Gli animali disapprovano al posto di Roberta. Angelo e Lia tacciono, intimoriti. Angelo compila l’assegno, la velocità della firma assomiglia al gesto di un acquisto impulsivo. Ma qui non c’è alcun acquisto: questa è una vendita.

La suora segretaria accompagna Roberta nella stanza situata nel settore femminile. Ogni camera ha due letti singoli, scrivanie sormontate dagli scaffali di una piccola libreria, una lampada verde su ciascun tavolo, armadi con le chiavi. La compagna di stanza si chiama Giulia, parla tedesco ma non ha mai visto la Germania. Roberta è nata in Germania ma non conosce una parola di tedesco. Giulia proviene da una vallata trentina e appartiene a una famiglia cattolica. Guardiamo la fotografia della famiglia di Giulia e consideriamola una famiglia cattolica unita: c’è anche uno zio, lo stesso che ha insistito affinché Giulia frequentasse la scuola elementare tedesca, poi le scuole medie tedesche e così via, fino al giorno in cui Giulia è scappata di casa. Non è poi così grave scappare di casa se parli tedesco! Il tedesco serve al nostro commercio. Lo zio e il padre di Giulia erano soci di un’azienda che commerciava soprattutto con l’Austria. All’epoca della famiglia cattolica unita, la destinazione dei due fratelli era la periferia austriaca, per firmare contratti di compravendita di legname. Dopo la conclusione di un affare, i due fratelli andavano nei primi centri commerciali, compravano gli sci, gli scarponi, l’attrezzatura che in Italia, anche in Trentino Alto Adige, sarebbe arrivata anni dopo. Il padre di Giulia tornava con un regalo per la figlia minore. Il padre di Giulia pensava che il tedesco fosse importante, perché Giulia, da grande, avrebbe lavorato nell’azienda di famiglia.

Ora, al collegio, Giulia ricorda a fatica il pavimento della grande casa della famiglia cattolica unita; nella sua mente riaffiora, soprattutto, il linoleum verde pallido dell’ospedale psichiatrico nel quale la famiglia cattolica unita l’ha rinchiusa.

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