Il Brigante by Robert Walser

Il Brigante by Robert Walser

autore:Robert Walser [Walser, Robert]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2023-03-20T23:00:00+00:00


Non so che ora fosse e che aria tirasse quando il Brigante scese di corsa una scala munita di tettoia. I passi erano affrettati e producevano sui gradini di legno un suono in certo senso cavo, sebbene dubitiamo essere questa la parola giusta, la qual cosa non ci impedisce tuttavia di dire che lui aveva testé regalato dei garofani a una signora nerovestita, essendo costei entrata in sua presenza da un fiorista. Quel regalo non costava una gran somma. Ma ora le gambe lo reggevano meglio. Aveva gambe eccellenti, e con queste gambe straordinarie entrò in una scuola per presentarsi al seggio elettorale in qualità di scrutatore e ottemperare così al suo dovere, il che lo impegnò per qualche ora. Un elettore dopo l’altro entrava, direi quasi con circospezione, nel seggio, deponeva la sua scheda nell’urna, scambiava una parola con il presidente del collegio elettorale e poi prendeva il largo. Tutto ciò procedeva nel più lineare dei modi e, una volta che il Brigante fu congedato, si recò [93] di là da un ponte. Ne abbiamo parecchi, qui da noi; e poi chiese a una guardia il permesso di saltare in libertà nel boschetto, una sorta di parco naturale aperto al pubblico. «Se lei nel farlo non eccede, ma è intenzionato ad agire con misura, non si possono opporre obiezioni di sorta ai suoi desideri» fu la risposta, e così il Brigante si mise a saltare, ad esempio gli schienali delle panchine, per sollazzare e irrobustire le membra. In mezzo al verde a cascata sorgeva un antico stemma di pietra. Più oltre, sul pendio, si estendeva un quartiere residenziale dalle strade diritte. Lì abitava una ricca signora, la quale, a quanto aveva sentito dire il Brigante, strapazzava in continuazione la servitù, ma ciò dipendeva solo dal fatto che costei aveva un marito uso a impiegare, vale a dire a esaurire, le proprie energie all’estero, senza chiedersi come l’avrebbe poi messa con la moglie. Questa bella e cordiale signora, a causa dell’indisponibilità del suo eccellente consorte, aveva un tratto amaro attorno alla bocca, che peraltro le donava assai. Forse si prendeva troppo sul tragico. Succede a molti: quando si accorgono di avere la luna storta, a causa di quella piccola stortura, diventano sempre più lunatici, quasi fossero su un carro che li trascina via. Non occorre prendersi subito in uggia, se una volta tanto non si è di umore proprio raggiante. Non c’è bisogno di avversare subito se stessi, solo perché una volta, magari, è capitato d’essere sversi. Son cose che succedono purtroppo, e sono sommamente sciocche. Conviene quindi cercare di trovar maligno il male in sé, e nondimeno in quanto tale bello, perché in effetti è bello, molto, molto più bello di tutte quelle facce gentil-stucchevoli da mettere in cornice, facce di per sé prive di qualsiasi valore, dal momento che attestano carenza di vita vissuta. Ai margini di quel quartiere residenziale c’è uno scampolo di foresta, che del resto dello scampolo [94] non ha affatto l’aria, facendo mostra invece di non pochi tronchi e non pochi orridi.



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