Il cane che inseguiva le stelle by Henning Mankell

Il cane che inseguiva le stelle by Henning Mankell

autore:Henning Mankell [Mankell, Henning]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
Tags: Juvenile Nonfiction, General
ISBN: 9788858624685
editore: Bur
pubblicato: 2012-01-17T23:00:00+00:00


Capitolo sette

Quando Joel si sveglia al mattino e va in cucina, si accorge che Samuel quella notte non è tornato a casa.

La stufa è fredda e accanto al lavandino non c’è la solita tazza sporca di caffè.

La paura lo assale di nuovo. È come una bestia appostata nella pancia. Un animale dai denti aguzzi e dagli artigli affilati, un animale che si sazia divorando dall’interno le persone spaventate.

Joel decide di uscire, stendersi nel bosco e lasciarsi morire.

Samuel non ritornerà.

Se n’è andato come mamma Jenny, lasciandolo solo. Non si è nemmeno preso la briga di lasciarlo dalla vecchia Westman.

Cerca di convincersi che è tutto un errore, che se lo sta solo immaginando. Ma per farlo deve scacciare dai suoi pensieri la stufa fredda e la tazza del caffè che non si trova al solito posto.

Non è possibile. Non può ingannare se stesso fino a questo punto.

Si veste ed esce per strada. Fa di nuovo freddo, e quando respira gli esce dalla bocca una nuvola di fumo bianco.

A scuola non può andare. È impossibile. Tutti si accorgerebbero al primo sguardo che Samuel l’ha abbandonato e si è trasferito a casa di Sara, quella della birreria. L’unica cosa da fare è addentrarsi nella foresta, così lontano da non riuscire a trovare la strada del ritorno e non potersi pentire.

Le foreste verso nord sono le più vaste. Ci sono anche profondi burroni e laghetti scuri. Molti si sono persi in quei boschi, e non sono più tornati. Sarà uno di loro. Ma lui si perderà di proposito.

Risale lungo il pendio che porta alla stazione ferroviaria e pensa che è l’ultima volta. A metà strada si volta e guarda le proprie orme. Pensa al suo nome, inciso sul masso giù al fiume.

Quello rimarrà.

Pensa che ciò che è accaduto è un’ingiustizia. Come si fa a dare la colpa a se stessi, quando non si possono scegliere i propri genitori?

E perché Sara doveva scegliere proprio Samuel? Oppure è stato Samuel a scegliere lei?

Forse ritiene che io non sia stato una buona madre per me stesso, pensa Joel.

Forse crede che sia stato cattivo quanto mamma Jenny…

Quando arriva all’incrocio della strada che porta alla casa di Simon Turbin, si ferma.

Forse potrebbe assaggiare la minestra prima di perdersi nel bosco… Se è vero, dopo averla mangiata sarà in grado di leggere il futuro e potrà almeno vedere che cosa succederà dopo che sarà morto.

Passa attraverso i fitti abeti, segue le tracce degli pneumatici del camioncino e si ritrova nello spiazzo davanti alla casa. Macchinari arrugginiti, auto smontate e pezzi di telai da tessitura sono sparsi tutt’intorno a lui, coperti di neve.

È come un cimitero, pensa. Solo che le lapidi sono macchine arrugginite e non portano nomi.

Guarda la casa diroccata. Dal camino non esce fumo, non si sente nemmeno un rumore.

Si avvicina a una delle finestre e sbircia dentro senza farsi vedere. Il Vecchio Muratore è seduto a un tavolino e legge un libro. In una mano tiene una penna, e di tanto in tanto annota qualcosa sul libro.

D’un tratto alza gli occhi, guardando dritto verso Joel, e gli fa un cenno con la mano.



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