il canto di Medusa by Claire Heywood

il canto di Medusa by Claire Heywood

autore:Claire Heywood [Heywood, Claire]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-04-11T22:00:00+00:00


Capitolo ventisei

La brezza piacevole che si era alzata la mattina della fiera delle spose crebbe in intensità nei giorni a venire. Le folate di vento sollevavano la sabbia e graffiavano la pelle di Andromeda. Il popolo dell’oasi era avvezzo alle tempeste di sabbia. Arrivavano ogni primavera, e ogni primavera loro le sopportavano. Ma era estate ora. Quel vento lì non aveva badato alla stagione e aveva iniziato a soffiare da nord accanendosi sui loro raccolti e soffocando il bestiame. Innaturale, implacabile, ineludibile. Andromeda non aveva mai visto una tempesta tanto brutta. Persino in primavera duravano un giorno al massimo.

La terza sera di tempesta, venne convocata un’assemblea. I signori dell’oasi dovevano riunirsi nella Tenda grande e suo padre le chiese di accompagnarlo.

«Sai che il mio udito non è più buono come una volta», disse mentre si preparava ad affrontare il vento selvaggio. «Se qualcuno parla a voce bassa, sarai tu a dirmi cosa ha detto».

Andromeda era contenta di andare con lui. L’oasi era casa sua, ed era impaziente di sentire come intendessero preservarla. E poi gli altri signori non arrivavano certo da soli. Molti si facevano accompagnare dai figli e dai fratelli. Nonostante gli sguardi che le si posarono addosso, Andromeda fece il suo ingresso nella tenda e nessuno le impedì di prendere posto tra gli uomini. Avevano ben altri problemi a cui pensare.

Lo spazio era affollato. In condizioni normali un’assemblea del genere si sarebbe tenuta all’esterno, ma la tempesta lo rendeva impossibile. Così sedevano uno accanto all’altro, i corpi accaldati compressi, le voci ronzanti come mosche. Alla fine Wayheset, l’Alto sacerdote di Amon, si schiarì la gola mettendo a tacere tutti i bisbigli.

«Da tre giorni siamo preda dei venti del nord. Il nostro bestiame muore nei recinti, i raccolti vengono strappati dal terreno. Ho consultato l’oracolo del grande Amon, perché ci rivelasse la causa di questo disastro».

Wayheset fece una breve pausa, inumidendosi le labbra secche. Doveva avere la gola riarsa, ma Andromeda era impaziente di sentire il seguito.

«Il grande dio è arrabbiato», disse alla fine. «E siamo stati noi ad accendere la sua furia, in un eccesso di orgoglio. Ora Amon, dio del cielo, ci punisce scagliandoci contro i venti del nord che arrivano dal mare».

La rivelazione destò qualche bisbiglio concitato. Andromeda si voltò a guardare il padre, cercando di capire se avesse udito le parole del sacerdote. A giudicare dai nuovi solchi corrucciati che gli attraversavano il viso, doveva aver sentito forte e chiaro. Cefeo fissava il fuoco al centro della stanza con un’espressione solenne e pensierosa.

Un movimento catturò l’attenzione di Andromeda. Dall’altra parte della tenda, Osorkon si stava alzando in piedi, il viso serio. Nabis, suo figlio, restava seduto ma continuava a osservare i presenti con gli occhi socchiusi. Temendo di incrociare il suo sguardo, Andromeda si concentrò su Osorkon che adesso si stava sistemando le piume di struzzo sul capo. Non aveva più visto Nabis dal giorno in cui l’aveva rifiutato, e non voleva incrociare i suoi occhi pungenti.

«La situazione è grave, molto grave», fece Osorkon, scuotendo la testa e le piume.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.