Il Canyon Delle Ombre by Clive Barker

autore:Clive Barker [Barker, Clive]
Format: epub
pubblicato: 2001-12-18T22:00:00+00:00

PARTE SETTIMA

La lista esclusiva

1

Nel marzo del 1962 Jerry Brahms aveva comprato un appartamentino con due camere da letto a un paio di isolati dai cancelli di Hollywoodland, un quartiere creato negli anni Venti che racchiudeva un vasto lotto di terreno nei pressi dell'insegna di Hollywood. La casa gli era costata novemilasettecento dollari, un prezzo relativamente basso vista la bella zona in cui era situata. All'epoca, sperava ancora di incontrare un'anima gemella con la quale, un giorno, avrebbe diviso l'appartamento, ma le sue fantasticherie romantiche, chissà perché, finivano sempre male, e, nonostante i tre tentativi di vivere con qualcuno, la magia si era sempre tristemente dissipata. Così, ogni volta che aveva congedato l'uomo di turno, si era ritrovato solo. Ormai non sperava più di porre fine alla propria solitudine: persino l'oncologo più ottimista che aveva consultato gli aveva dato al massimo un anno di vita. Il tumore alla prostata era ormai inoperabile e diffuso.

Per quanto rimpiangesse i giorni lontani in cui Hollywood per lui era stata un sogno, Jerry era un uomo pratico, e molto poco sentimentale, almeno per ciò che riguardava se stesso. La prospettiva di morire non lo sconvolgeva particolarmente: non temeva la morte, né la desiderava. Sarebbe accaduto e basta; e in fondo, meglio prima che dopo. A volte, quando era preda della malinconia, prendeva in considerazione l'idea del suicidio, e per prepararsi a quel momento aveva accumulato una grande quantità di sonniferi, sufficienti, ne era sicuro, a dargli la morte. Quelli erano giorni molto difficili, in cui il dolore e i problemi pratici creati dalla complicata situazione intestinale (i più fastidiosi per uno schizzinoso come lui) erano talmente opprimenti che pensava seriamente di ricongiungere i pezzi sparsi della sua esistenza mandando giù quelle pillole con un Bloody Mary; ma non riusciva a convincersi a farlo.

Aveva la sensazione di avere lasciato qualcosa di incompiuto, anche se non riusciva a capire di cosa si trattasse. I suoi genitori erano morti da tempo; anche la sua unica sorella era morta, molto giovane. Aveva pochi amici con i quali condividere discorsi di un certo spessore. Se fosse morto, non ci sarebbero stati grandi pianti: solo qualche baruffa su chi avrebbe ereditato la sua collezione di cimeli cinematografici, che lui non aveva mai fatto stimare ma che probabilmente a un'asta avrebbe potuto fruttare mezzo milione di dollari, e qualche lacrima, qualche osservazione maligna da Mickey's (il suo bar preferito) quando se ne sarebbe andato. Dio sa se lui ne aveva fatte, di quelle osservazioni, in vita sua: era stato quel tipo di omosessuale sempre con la risposta pronta, nei suoi giorni di gloria. Ma ormai quel genere di cose non lo divertiva più. Il suo stile da checca era passato di moda da un bel po'. Era un dinosauro con un cancro alla prostata, che presto si sarebbe estinto.

Ultimamente si era accorto che la sua condizione lo rendeva vulnerabile a tutti gli eventi tristi che toccavano il suo mondo. La morte del cane di Todd, Dempsey, lo aveva fatto piangere un giorno intero, anche se conosceva a malapena l'animale.

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