Il caso Versace by MAUREEN ORTH

Il caso Versace by MAUREEN ORTH

autore:MAUREEN ORTH [ORTH, MAUREEN]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Tre60 Libri
pubblicato: 2018-01-24T23:00:00+00:00


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Campo minato

Nel quartiere ricco ed eclettico di Lee Miglin, dove agli esponenti dell’alta società, che abitavano lungo le tranquille strade laterali, si mescolavano i frequentatori dei bar sulle arterie più animate, si sparse la paura. Ma la Gold Coast era sempre stata un rifugio di killer spietati. Due giorni dopo avere ucciso otto infermiere di Chicago nel 1966, Richard Speck si nascose a poche centinaia di metri da casa dei Miglin, nel vecchio Raleigh Hotel su Dearborn Street, ora trasformato in un costoso spazio per uffici. A sei isolati di distanza James Earl Ray, assassino di Martin Luther King, fu arrestato per avere minacciato con una pistola un tassista tra State e Delaware. Il supermercato Walgreens, dietro l’angolo dei Miglin, all’incrocio tra North e Wells, vendette una delle quattro confezioni manomesse e avvelenate di Tylenol che uccisero sette persone nel 1982. Jeffrey Dahmer scelse una delle sue diciassette vittime maschili al cinema gay Bijou, a cinque isolati di distanza da Walgreens, sulla Wells. E John Wayne Gacy, che uccise trentatré persone, contribuì a effettuare i lavori in quella che allora era la Winstons Doughnut House sull’angolo tra State e Division, a un isolato di distanza dai Miglin; siccome nella cantina dove lavorò Gacy regnava un cattivo odore, la polizia fece effettuare degli scavi, in cerca di altri corpi sepolti, ma trovò solo topi. Per ironia della sorte, sia Dahmer che Gacy erano gay, e Speck era bisessuale, solo che non lo ammettevano esplicitamente come Andrew. A parte la notorietà legata ai serial killer, che non veniva certo pubblicizzata, e la ricchezza, che invece era palese, il quartiere aveva la reputazione di essere discreto e amante della privacy.

Nel caso di Miglin, la polizia inizialmente non sapeva chi o cosa cercare. Era stata la mafia? Lee Miglin aveva dei nemici? Si trattava di un affare immobiliare andato male? Si scoprì quasi subito che i duemila dollari che la segretaria gli aveva consegnato a casa il venerdì pomeriggio erano scomparsi, così come diverse migliaia di dollari che teneva in casa. Mancavano due giacche di pelle, una delle quali appartenenti a Duke, un paio di completi, alcuni gioielli da donna di scarso valore e una decina di paia di calze nere Sulka, nuove, dalla camera da letto.

Nei primi giorni, nessuno nel quartiere riferì di avere notato qualcosa di anormale. Marilyn Miglin aveva parlato per l’ultima volta con il marito alle quattordici del sabato, quando le aveva detto che aveva da lavorare fuori e dentro casa e che avrebbe mangiato un’insalata per cena. L’ora della morte era stata fissata tre le quattordici del sabato e le sei della domenica mattina.

La scena del delitto era immacolata, con poco sangue, a eccezione del punto dove si trovava il corpo, e vi erano pochi schizzi sul muro vicino alla porta di servizio. L’omicidio in sé, però, era brutale, il più violento tra tutti quelli perpetrati da Andrew Cunanan. Lee Miglin giaceva sdraiato supino, vestito di tutto punto, con il giubbotto di camoscio marrone chiaro, una camicia bianca, i jeans e una sola scarpa.



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