Il castello incantato by David Eddings

Il castello incantato by David Eddings

autore:David Eddings [Eddings, David]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Editrice Nord
pubblicato: 2013-02-06T16:00:00+00:00


CAPITOLO QUATTORDICESIMO

Era il primo giorno di primavera, e Re Belgarion di Riva era terribilmente nervoso; aveva osservato l'approssimarsi del sedicesimo compleanno della Principessa Ce'Nedra con un'ansietà sempre maggiore, ed ora che il giorno era infine giunto si sentiva quasi in preda al panico. Il corsetto di broccato azzurro cupo, a cui una dozzina di sarti avevano lavorato per settimane, sembrava non cadergli addosso nel modo giusto: era un po' stretto intorno alle spalle, ed il colletto rigido gli irritava il collo. Inoltre, la corona d'oro pareva ancora più pesante del solito e il trono ancora più scomodo, mentre vi si contorceva sopra, a disagio.

La Sala del Re Rivano era stata decorata con sfarzo per l'occasione, ma neppure le bandiere e le ghirlande di pallidi fiori primaverili riuscivano a coprire la minacciosa nudità della grande sala del trono. I notabili riuniti in essa, tuttavia, chiacchieravano e ridevano fra loro come se non stesse accadendo nulla d'importante, e Garion provò una certa amarezza di fronte a quella fredda mancanza di preoccupazione per quanto stava per succedergli.

Zia Pol se ne stava in piedi, a sinistra del trono, avvolta in un nuovo abito argentato e con una coroncina d'argento sul capo; Belgarath si trovava invece a destra, con fare pigro e indolente, ed era già riuscito a spiegazzare il nuovo corsetto verde.

«Non ti contorcere tanto, caro» consigliò zia Pol a Garion, con calma.

«È facile dirlo, per te» ribatté lui, in tono d'accusa.

«Cerca di non pensarci» suggerì Belgarath. «Fra poco sarà tutto finito.»

Brand, la cui espressione sembrava ancora più cupa del solito, entrò da una porta laterale e si accostò alla piattaforma del trono.

«Vostra Maestà, c'è un Nyissano alle porte della Cittadella» annunciò, in tono quieto. «Dice di essere un emissario della Regina Salmissra e di essere venuto a presenziare alla cerimonia.»

«Ma non è impossibile?» chiese Garion a zia Pol, sconcertato dal sorprendente annuncio del Custode.

«Non del tutto» rispose lei. «Comunque, è più probabile che si tratti di una finzione diplomatica. Immagino che i Nyissani preferiscano tenere segreto lo stato in cui si trova Salmissra.»

«Cosa devo fare?» domandò il giovane.

«Fallo entrare» consigliò Belgarath, scrollando le spalle.

«Qui dentro?» Brand era sconvolto. «Un Nyissano nella sala del trono? Belgarath, non starai dicendo sul serio!»

«Garion è il Signore dell'Occidente, Brand» ribatté il vecchio, «e questo include anche Nyissa. Non credo che il Popolo del Serpente ci sarà mai di qualche utilità, ma è comunque meglio essere per lo meno educati.»

Il viso di Brand assunse un'espressione rigida e colma di disapprovazione.

«Qual è la decisione di Vostra Maestà?» chiese direttamente a Garion.

«Ecco...» Il giovane esitò. «Credo che sia il caso di farlo entrare.»

«Non vacillare, Garion» lo ammonì con fermezza zia Pol.

«Mi dispiace.»

«E non ti scusare» aggiunse lei. «I re non si scusano mai.»

Garion la fissò con aria impotente, poi tornò a rivolgersi a Brand.

«Riferisci all'emissario di Nyissa che può unirsi a noi» disse, sia pure in tono conciliante.

«A proposito, Brand» aggiunse Belgarath. «Io non permetterei a nessuno di agitarsi troppo al riguardo: questo Nyissano ha la qualifica di ambasciatore, e se dovesse morire inaspettatamente questa sarebbe una grave infrazione del protocollo.



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