Il Cavaliere e il Fante di spade by Fritz Leiber

autore:Fritz Leiber [Leiber, Fritz]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Editrice Nord
pubblicato: 2013-02-07T16:00:00+00:00

9

Ma vediamo un po' di capire cosa era veramente successo al Mouser.

Egli era intento a rimirare la luna, incurante del freddo e dell'intera cerimonia, completamente immerso nei suoi pensieri, cercando di capire per quale ragione si sentisse così pesante; gli sembrava di non riuscire a stare in piedi, come se fosse diventato pesantissimo, vittima di una febbre che gli faceva sudare freddo, sentendosi allo stesso tempo incredibilmente leggero e inconsistente quasi come se si stesse assottigliando fino a diventare invisibile come un fantasma che la brezza più leggera avrebbe potuto far volare via. Era evidente che si trattava di due sensazioni esattamente opposte, ma non riusciva a spiegarle in altro modo.

All'improvviso era stato colto da una strana sensazione di debolezza, simile a quella che aveva invaso Fafhrd ma molto più intensa, che gli aveva fatto perdere conoscenza. Era come se gli avessero tolto il terreno sotto i piedi. Quando riprese i sensi si accorse che stava guardando in direzione del suo compagno e gli sembrò di non averlo mai visto così alto.

Forse si era semplicemente chinato in avanti, si disse, ed era finito a faccia a terra; ma quando tentò di rialzarsi scoprì di non essere in grado di muovere né mani né piedi, e ancor meno di piegarsi sulla schiena o sui ginocchi. Era forse rimasto paralizzato? Sentiva che al di sotto del collo qualcosa lo bloccava, intrappolandolo in una morsa che gli impediva persino di muovere le mani, imprigionate lungo i fianchi, senza che potesse nemmeno allargare le dita o stringere il pugno. Questo qualcosa aveva una consistenza sospetta, quasi sabbiosa, come se si trattasse della fredda terra.

La situazione in cui si trovava era sicuramente la più orribile di tutta la sua vita avventurosa: si rese conto di non essere supino ma di essere sepolto fino al collo. Che orrore! Era tutto così incredibile che non riusciva a spiegarsi se fosse stato il mondo o il suo corpo a muoversi costringendolo quell'orribile posizione.

Rapidamente la sua mente valutò la pressione esercitata sul suo corpo: gli sembrava più accentuata proprio attorno alle caviglie. Era come se i suoi piedi fossero stati imprigionati nei ceppi, come se qualcosa o qualcuno gli avesse afferrato entrambe le gambe, come le sabbie mobili della Grande Palude Salata, contro le quali Sheelba lo aveva messo in guardia. O Mog, no!

I suoi occhi si erano spostati su Fafhrd che pareva ergersi come un immenso pino e aveva cercato di lanciargli un disperato grido di aiuto. Ma il gigante non aveva fatto altro che stralunare gli occhi in una orrenda smorfia continuando a fargli le boccacce, negandogli il suo aiuto, apparentemente inconsapevole dell'immenso privilegio di cui in quel momento stava godendo, libero, in piedi sopra il terreno invece che sprofondato e imprigionato sottoterra!

Dietro Fafhrd vide Cif che avanzava correndo verso di lui. Se non si fosse fermata, quella folle avrebbe finito per calpestarlo! Istintivamente cercò di schivare il colpo spostandosi di lato, ma tutto quello che riuscì a ottenere fu di storcersi il collo. Poi sentì che

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