Il cibo e la storia: il Medioevo europeo by Antonella Campanini

Il cibo e la storia: il Medioevo europeo by Antonella Campanini

autore:Antonella Campanini
La lingua: ita
Format: azw3, mobi
editore: Carocci editore S.p.A.
pubblicato: 2016-04-14T22:00:00+00:00


Ecco due baroni contendenti, ciascuno a capo del proprio esercito, che si sfidano sul campo di battaglia. Oggetto del contendere: tempi all’interno dell’anno. Armi e soldati: cibo, null’altro che cibo.

Autore di questo poema epico dall’evidente connotazione satirica è un anonimo poeta francese del XIII secolo, ma La battaglia di Quaresima e Carnevale non è l’unica nel suo genere: a livello europeo ne è attestato un discreto assortimento, con numerose declinazioni e varianti. Se si è spontaneamente portati a tifare per Carnevale, tuttavia, non è che Quaresima se la passi poi così male. Tutto sommato non si tratta di una tenzone senza esclusione di colpi, ma piuttosto di una serena spartizione del tempo dove, se a Quaresima restano soltanto «sei settimane e tre giorni», in compenso il pesce può essere sempre liberamente consumato. Condizione per la ratifica del patto è che «siano lasciati […], / In ogni stagione, senza alcun divieto / A tutti quelli che vorranno mangiare / Dei buoni pesci anche quando carne vale!» (ivi, pp. 76-9).

Se la Chiesa, come abbiamo avuto occasione di vedere nel capitolo 1 (Il fattore cristianesimo), non preclude alcun cibo ai propri fedeli, il suo intervento in materia riguarda la determinazione di alcuni tempi in cui è fatto divieto di mettere in tavola proprio tutto e in qualunque momento della giornata: si parla in questi casi di “digiuno” o di “astinenza dalle carni”. È da lì che nasce quel sistema di alternanza grasso/magro che genera la battaglia di Carnevale e Quaresima. Non si fa quaresima soltanto durante i giorni che precedono il triduo pasquale – dunque nella Quaresima propriamente detta – ma anche in altri periodi di preparazione a festività (l’Avvento che precede il Natale, le vigilie) e in alcuni giorni della settimana, il principale dei quali, il venerdì, ha lasciato tracce anche a livello laico. Tuttora, nelle mense scolastiche, la tendenza è quella di servire di venerdì esclusivamente piatti di pesce. Lo stesso accade in molte case e famiglie, spesso senza che ci si ricordi la ragione, ma magari perché il venerdì le pescherie sono particolarmente ben fornite. E le pescherie, il venerdì, sono particolarmente ben fornite proprio a causa della tradizione religiosa.

La Quaresima cristiana ha radici bibliche: da Mosè (Es 24,18), che digiunò quaranta giorni sul Sinai – l’intera durata della sua permanenza al cospetto di Dio che fruttò agli israeliti le tavole della Legge – a Gesù, che al termine dei suoi quaranta giorni di ritiro nel deserto subì la celebre tentazione del diavolo, che gli proponeva di trasformare in pane le pietre davanti a lui (Mt 4,1-3), i precedenti non mancano. La dottrina della Chiesa è tuttavia in evoluzione continua, sia riguardo ai giorni in cui si deve digiunare o astenersi da determinati alimenti, sia soprattutto riguardo agli alimenti da autorizzare sempre, o da limitare, o talvolta da eliminare (Montanari, 2015, pp. 107-17). Inoltre, all’interno della Chiesa stessa le posizioni in materia sono spesso tra loro discordi, senza contare il fatto che numerose eccezioni sono previste per le persone che



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