Il club dei morti by Charlaine Harris

Il club dei morti by Charlaine Harris

autore:Charlaine Harris [Harris, Charlaine]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
pubblicato: 2012-04-29T11:42:39+00:00


«Sì, un’offesa di sangue», confermò il mannaro in tono significativo.

«Ma ieri notte non mi avete detto niente di tutto questo», fu l’accusa di Eric, inarcando un sopracciglio nella mia direzione con fare significativo.

«Non ne volevo parlare», spiegai. Il tono sconfortato con cui quelle parole mi uscirono di bocca non mi piacque affatto, per cui aggiunsi: «E poi, non mi è uscito molto sangue».

«Fammi vedere».

Levai gli occhi al cielo, ma sapevo dannatamente bene che Eric non avrebbe mollato, quindi feci scivolare la felpa e la spallina del reggiseno in modo da mettere a nudo la spalla.

Per fortuna la felpa era vecchia e il colletto aveva perso ela-sticità, cosa che mi facilitò la manovra. I segni delle unghie sulla mia spalla erano una serie di mezzelune coperte da una crosta, rosse e gonfie nonostante li avessi accuratamente lavati e disinfettati al mio rientro, perché sapevo bene quanti germi si annidassero sotto le unghie. «Come vedi, non è niente di serio», commentai. «E’ stato più lo spavento che la ferita in se stessa».

Eric continuò a tenere gli occhi fissi su quelle piccole, brutte lacerazioni finché non mi risistemai la felpa. Poi spostò lo sguardo su Alcide. «E lo avete trovato morto nel ripostiglio».

«Sì», confermò Alcide. «Era morto da ore».

«Cosa lo ha ucciso?».

«Non è stato morso», dissi. «Sembrava che gli avessero spezzato il collo, ma non ce la siamo sentiti di esaminarlo con troppa attenzione. Intendi dire che non sei tu il responsabile?».

«No, anche se sarei stato lieto di averlo fatto».

Scrollai le spalle, rifiutandomi di sondare quell’oscuro pensiero. «Allora chi è stato a metterlo lì?», domandai per ri-portare la discussione in carreggiata.

«E perché?», aggiunse Alcide.

«Sarebbe troppo chiedere dove si trova adesso il cadavere?», ribatté Eric, riuscendo a dare l’impressione di assecon-dare due bambini ribelli.

Alcide e io ci scambiammo un’occhiata. «Lui… ecco… lui è…». Lasciai a mezzo la frase.

«Il corpo non è qui», dichiarò Eric, dopo aver assaggiato l’aria dell’appartamento. «Avete chiamato la polizia?».

«Ecco, no», borbottai. «In realtà noi…».

«Lo abbiamo scaricato in campagna», tagliò corto Alcide, perché non c’era un modo più delicato per dirlo.

A quanto pareva, avevamo colto di sorpresa Eric per la seconda volta. «Ma guarda», affermò sconcertato. «Siete davvero intraprendenti».

«Abbiamo pensato a tutto», dichiarai, forse un po’ troppo sulla difensiva.

«Sì, scommetto che lo avete fatto», sorrise Eric… un sorriso tutt’altro che piacevole a vedersi.

«Oggi il Capobranco è venuto a trovarmi», intervenne Alcide. «In effetti, è appena andato via. Lui non sapeva che Jerry era scomparso. Anzi, dopo aver lasciato il bar, ieri notte, Jerry è andato da Terence per lamentarsi, sostenendo di aver subito un torto da parte mia. Questo significa che è stato visto in giro vivo dopo l’incidente al Josephine’s».

«Quindi ritenete di esservela cavata».

«Pensiamo di sì».

«Avreste dovuto bruciare il corpo», affermò Eric, «in modo da cancellare qualsiasi traccia del vostro odore».

«Non ritengo che qualcuno possa individuare il nostro odore su di lui», ribattei. «Sul serio, non credo che lo abbiamo mai toccato a mani nude».

Eric guardò verso Alcide, che annuì.

«Sono d’accordo con lei», disse. «Ricorda che appartengo a quelli che hanno una natura duplice».



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