Il club delle gazze ladre by Emanuela Da Ros

autore:Emanuela Da Ros [Ros, Emanuela Da]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2019-07-17T22:00:00+00:00

Alice

Al supermercato

Olive taggiasche denocciolate in busta, 1,25 €. Fette di tacchino disidratato con papaya e bacche di goji, 3,27 €. Integratore vitaminico in barretta, ricoperto di cioccolato bianco, con scaglie di banana candita, 2,01 €. Ditale da sarta in alluminio, 0,80 €. Calzini antizecche, Danish Endurance, 5,78 € (scontati del 20 per cento alla cassa). Scioglimacchia istantaneo al profumo di ginepro, 3,15 €. Salvaslip traspiranti anatomici neri antibatterici, profumo lavanda, 2,68 €. Tris di ovetti Kinder con sorpresa, prezzo consigliato 2,45 €. Adesivo fissa ponti e capsule dentali 15,52 €. Caffè in grani, g 500, 5,65 €.

Totale: 41,40 €.

Davide aveva un bel ripetere al direttore del supermercato di via Pizzini che lui non c’entrava, che quella roba non era sua, che lui non aveva neanche un nonno e quindi che se ne faceva di un adesivo per dentiera? E il caffè in grani? Lui lo prendeva già fatto al bar. Quanto ai calzini antizecche – stavano scherzando? – lui usava solo pedulini corti, mai e poi mai avrebbe indossato un calzino con la gamba. Per non parlare del ditale da sarta: cos’era, un gioco erotico?

Più faceva dell’ironia, più il direttore si spazientiva.

“Tu,” il direttore era passato a dargli del tu, “hai riempito lo zaino con questa merce... una volta alla cassa, hai pagato una confezione di filo interdentale, quindi ti sei allontanato e sei uscito dal supermercato con i prodotti rubati sperando di farla franca... Ma, dovresti saperlo, in ogni supermercato ci sono telecamere che monitorano i clienti. E noi ti abbiamo tenuto d’occhio. La tua complice se l’è svignata prima, ma tu sei stato beccato. E ora? Che facciamo? Sei maggiorenne, quindi invece di avvisare i tuoi sono costretto a far intervenire i carabinieri...”

“Sta scherzando? Le ripeto che quella roba non è mia. Che lo zaino non è mio.”

“E allora di chi è?”

“Di una mia amica... cioè di una che credevo amica. Mi ha fatto uno scherzo, non capisce? Ha riempito lo zaino di prodotti tarocchi. Perché lei lo mangerebbe mai del tacchino disidratato con le bacche di goji? Verrebbe da scoreggiarlo prima di inghiottirlo! Poi mi ha lasciato lo zaino con la scusa dello scooter parcheggiato male e io...”

“E tu?”

“E io sono finito in questo dialogo surreale con lei.”

“Io di surreale qui non vedo niente. La merce rubata è reale. Sta sulla scrivania per un totale di 42,56 euro. Ora ti do un’ultima possibilità: paghi la merce senza fare storie, mi chiedi scusa per aver tentato di sottrarre dei prodotti dal negozio, prometti che non verrai più qui a replicare un’azione simile e chiudiamo la faccenda. Amichevolmente. Altrimenti...”

“Altrimenti?”

“Chiamo i carabinieri. Cosa che avrei già dovuto fare.”

“Per l’ennesima volta: le ripeto che sono stato in-ca-stra-to! Lo zaino non è mio. Quella roba del cavolo non è mia. E io non ho intenzione di pagarla.”

“Il tuo atteggiamento è controproducente.”

“Controuncazzo! Mi lasci andare e si tenga questa merda. Io cinquanta euro non li ho e se li avessi non li darei a una testa di fagiolo come lei.”

“Allora te la vai proprio a cercare,” dice il direttore prendendo il cordless.

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