Il colore del nulla by Cornell Woolrich
autore:Cornell Woolrich [Woolrich, Cornell]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Antologia
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00
MORTE NELL'ARIA
L'ispettore Stephen Lively, fuori servizio e diretto a casa, si fermò all'edicola sotto la gradinata che portava alla stazione della sopraelevata e scelse un quotidiano e un mensile che gli servivano per rilassarsi. Quel suo viaggetto serale non era soltanto piuttosto lungo, ma anche diviso in due parti - dalla Centrale a South Ferry con la sopraelevata, e da lì a Staten Island col traghetto - e così lui si muniva di due letture diverse, una per ogni tratto del tragitto.
Con il nome e il cognome che si ritrovava, e con la natura umana che è quella che è, era praticamente inevitabile che gli appioppassero il soprannome "Step Lively" (n.d.t .: in italiano, "va svelto"). Era successo quando aveva più o meno sette anni e, in classe, durante l'appello, aveva pronunciato male il suo nome. Alla fine, aveva smesso di lottare per liberarsene quando gli si era infilato dietro nella squadra e aveva dovuto rendersi conto che se lo sarebbe tenuto addosso per il resto dei suoi giorni, che gli piacesse o no.
Non che fosse poi così malvagio, ma era completamente inappropriato. Step Lively non si era mai mosso in fretta in vita sua. A guardarlo, veniva in mente un film girato al rallentatore o un sub che cammina a stento sul fondo dell'oceano cosparso d'alghe; dava l'impressione d'essere nato pigro e cresciuto diventandolo sempre di più. E il soprannome, probabilmente, rendeva la cosa anche più vistosa.
Stranamente, non era un uomo obeso, anzi, tutto il contrario, alto e magro, con l'addome che rientrava dove ad altri sporgeva. Teneva sempre la testa un po' china come se facesse troppa fatica a reggerla diritta. E non solo camminava, ma anche parlava lentamente. L'importante, però, era che rifletteva in fretta e, stando ai risultati, il suo stato di servizio dimostrava che non sono sempre gli svelti a vincere le gare di corsa. Era noto che Lively aveva arrestato alcuni tra i malviventi più agili e veloci. Si poteva paragonarlo a un rullo a vapore che insegue una motocicletta. Non ce la fa a tenerne la velocità , ma può starle dietro spietatamente, stancarla, raggiungerla e infine schiacciarla. Così, i superiori di Step non si preoccupavano se lui era la disperazione degli agenti del traffico quando doveva attraversare un incrocio, o se riduceva quasi alla pazzia la gente che gli stava in coda dietro. Ci voleva ben più di questo per rovinare la reputazione di un bravo detective.
Step entrò sotto la tettoia illuminata e, come ogni sera, sospirò alla vista della scalinata che lo aspettava. Sarebbe stata tanto più comoda una di quelle scale mobili di cui erano provviste altre stazioni.
La sotterranea, che lo avrebbe condotto molto più rapidamente al traghetto, la evitava per due buone ragioni. Anzitutto perché avrebbe dovuto percorrere un isolato intero per raggiungerla. Inoltre, anche se nella sotterranea si scendeva invece di arrampicarsi su per una scalinata, poi bisognava pur sempre salire per uscirne. Lui preferiva farsi una faticata all'inizio, non pensarci più e avere una bella, riposante discesa che lo aspettava all'arrivo.
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