Il curioso caso di Benjamin Button by Francis Scott Fitzgerald

Il curioso caso di Benjamin Button by Francis Scott Fitzgerald

autore:Francis Scott Fitzgerald
La lingua: ita
Format: mobi
pubblicato: 2016-06-14T16:00:00+00:00


FINE

FRANCIS SCOTT FITZGERALD A HOLLYWOOD

di Cinzia Suglia

Gli scrittori e l'industria del cinema

Il 21 dicembre del 1940 un attacco di cuore, il terzo in pochi giorni, stronca Francis Scott Fitzgerald. Lo scrittore muore a 44 anni, stanco e quasi dimenticato, dopo un'esistenza fatta di eccessi, di ambizioni, soddisfazioni, delusioni e sconfitte, in un mondo fatato, quello di Hollywood, che Fitzgerald ormai ha accettato «con la rassegnazione di un fantasma assegnato a qualche dimora stregata». Alla sua scomparsa viene ricordato, nei suoi tempi migliori, come il padre dell'Età del jazz, fenomeno culturale ormai tramontato alla fine degli anni Trenta; nei suoi anni più recenti e meno fortunati, come un ubriaco, fallito ed incapace di reggere il peso e le conseguenze della celebrità, incapace di sfruttare l'ultima occasione di rinascita offertagli dal cinema.

Il primo "incontro" diretto con il cinema Fitzgerald lo aveva vissuto nel 1924, durante un eccitante viaggio in Europa nelle colonie di intellettuali americani trapiantatisi nel Vecchio Continente. In Italia si stava girando Ben Hur: assistendo alle riprese Fitzgerald si ritrovò di fronte all'imponenza di un'arena, costruita di cartapesta, più maestosa di quelle reali. «Da questo momento in poi - ha osservato Arthur Mizener - il cinema affascinò Fitzgerald».

Il grande potere d'attrazione da parte del cinema è alla base di un fenomeno socio-culturale molto interessante, che si verifica negli Stati Uniti tra gli anni Venti e Trenta: la great migration di scrittori che si lasciano tentare dalle mille lusinghe del cinema e vanno ad Hollywood.

Interesse per le arti visive, gli scrittori lo manifestano sin dall'inizio del periodo modernista, soprattutto nei due momenti fondamentali della nascita della prospettiva e dell'avvento della fotografia, nonché con l'invenzione del Cinetoscopio - primordiale apparecchio cinematografico costruito da Edison nel 1889, che utilizza la pellicola sensibilizzata per la rapida ripresa delle istantanee - e dei primi peep shows. Fin da quel momento, discorso letterario e discorso cinematico appaiono "contaminati". Tuttavia, quel che accade a Hollywood negli anni Trenta è qualcosa di diverso, sicuramente di più profondo, dal momento che implica un coinvolgimento, oltre che strettamente artistico-letterario, anche personale ed intellettuale. Già ai tempi del muto il cinema aveva beneficiato dell'opera degli scenario writers, vale a dire scrittori che si occupavano delle didascalie dei film muti. Ma con la nascita del parlato, negli anni 1925-26, quando la Warner Brothers, una delle prime grandi majors di Hollywood, sull'orlo della bancarotta, decide di investire sul sonoro, si profila la necessità di un testo totalmente scritto, un copione sempre più dettagliato nei dialoghi e nelle indicazioni di ripresa e montaggio. Si delinea chiaramente la differenza tra il tradizionale scrittore per il cinema e lo sceneggiatore. L'ulteriore interesse che il cinema manifesta per gli scrittori professionisti non è motivato esclusivamente da ragioni di carattere tecnico: un film che possa annoverare nei titoli di coda nomi di autori di fama e già noti al grande pubblico è un prodotto che "si vende" meglio, dal momento che soddisfa le aspettative più esigenti delle platee e s'inquadra meglio nel tortuoso meccanismo dello star system creato da Hollywood.



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