Il desiderio di essere come tutti by Francesco Piccolo

Il desiderio di essere come tutti by Francesco Piccolo

autore:Francesco Piccolo
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-11-15T16:00:00+00:00


E non perché mi sarei vergognato, ma solo perché sarebbe stato un intruso tra noi, noi tutti che eravamo comunisti e amavamo Berlinguer e odiavamo chiunque gli avesse fatto del male - Craxi più di ogni altro. Ma anche mio padre e mia madre, che non erano tutti noi.

Adesso leggo quell'ADDio rosso a caratteri cubitali tenuto alto dalle braccia di tantissimi per mostrare al mondo di far parte di tutti. Provo un dolore precisissimo. E a quel dolore reagisco, sia con disperazione, sia con commozione: piango e alzo il pugno verso l'alto mentre la bara di Enrico Berlinguer avanza lentamente nella strada e io lo saluto da casa dicendo con disperazione che ci sono anch'io, che anch'io sono parte di tutti.

Eravamo, probabilmente, l'Italia civile e moderna a cui si rivolgeva Berlinguer l'anno prima, in un discorso che sembrò definitivo. In cui ribadiva l'alternativa alla politica come si andava svolgendo, e l'alternativa per come si stavano caratterizzando quegli anni. Chiunque legga il discorso del congresso dell'83, lo unisca a quello sull'austerità, alla scelta di andare all'opposizione solitaria e all'intervista sulla questione morale e contro i partiti, si identifica con facilità. Perché Berlinguer e il suo popolo avevano una simbiosi, una sensibilità comune; e non c'è dubbio che avevamo molte ragioni. Una proposta all'Italia civile e moderna è un ritratto nero dei tempi, tutto negativo sui valori nuovi. E un appello a una parte del Paese, quella comunista. E anche alla parte migliore non comunista: lasciar perdere quella politica e quei modelli di vita, e unirsi a noi per ricostruire l'Italia dalle fondamenta. La relazione del congresso, in fondo tra le meno interessanti della lunga carriera di Enrico Berlinguer, si caratterizza per una scelta definitiva: non far parte del mondo dominato da potere, cinismo, egoismo, e infine superficialità. Nella sostanza, Berlinguer non soltanto si rifiuta di far parte di governi democristiani e socialisti (a cui nessuno gli aveva chiesto di far parte), ma intraprende un atteggiamento più ampio: questo non è il nostro mondo, noi ce ne tiriamo fuori, per farci custodi di valori che non devono essere perduti. E il gesto che ha già fatto nel 1980, quando comincia a fondare i due valori guida che poi si delineano nella conversazione con Eugenio Scalfari del 1981: noi siamo un altro Paese, migliore di quello che vediamo, noi vogliamo difendere e conservare la purezza dell'etica e della volontà che ci caratterizza. Tutti i valori a cui teniamo non si vedono più nel mondo che è cambiato, quindi noi erigiamo una barriera a difesa di quei valori.

Ovviamente, decidere di tenersi fuori e di difendere i valori perduti vuol dire non partecipare più al presente, in qualche modo nemmeno occuparsi più di comprenderlo.

Nella sostanza le caratteristiche erano diventate due: essere diversi dagli altri - in un modo che è possibile definire: la purezza; frenare il forsennato ammodernamento della società - un atto che è impossibile non definire: la reazionarietà.

Se io stavo in mezzo, se cioè seguivo tutte le idee di Berlinguer da quando ero



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.