Il Drago Di Ghiaccio by George R.R. Martin

Il Drago Di Ghiaccio by George R.R. Martin

autore:George R.R. Martin [Martin, George R.R.]
Format: epub
pubblicato: 1980-01-09T22:00:00+00:00


Capitolo Quinto

Cenere

Le colonne sfilarono per quasi un mese, più di una al giorno. Anche Vecchia Laura ammise di non avere mai visto un traffico simile su quella strada. Ogni tanto un messaggero a cavallo risaliva la corrente, galoppando verso nord, però sempre da solo. Dopo un po' tutti sapevano che non ci sarebbero stati rinforzi.

Un ufficiale in una delle ultime colonne avvisò la popolazione della zona di impacchettare quello che si poteva trasportare e dirigersi verso sud. «Stanno arrivando!» avvertì.

Alcuni lo ascoltarono, e infatti per una settimana la strada fu piena di fuggiaschi dalle città più a nord. Certi raccontavano storie spaventose. Quando si rimisero in marcia, molta gente del villaggio li seguì.

Ma molta rimase. Erano persone come il padre di Adara, per loro la terra era la linfa vitale.

L'ultimo corpo militare che passò fu uno sbrindellato squadrone di cavalleria, uomini magri come scheletri a dorso di cavalli che mostravano le costole. Sfilarono con grande frastuono di notte, con le cavalcature schiumanti, e l'unico che si fermò fu un pallido giovane ufficiale, che mise il cavallo al passo e gridò: «Via, via! Stanno bruciando tutto!» Poi ripartì, dietro ai suoi uomini.

I pochi soldati che arrivarono dopo erano da soli o in piccoli gruppi. Non sempre usavano la strada, e non pagavano quello che prendevano.

Poi non arrivò più nessuno. La strada era deserta.

L'oste diceva che quando il vento spirava da nord si sentiva l'odore della cenere. Fece i bagagli e partì con tutta la famiglia. Teri era disperata, Geoff attonito e ansioso, e anche un po' spaventato. Faceva mille domande sul nemico, e si esercitava per diventare un guerriero. Il padre andava avanti con le sue faccende, indaffarato come sempre. Guerra o non guerra, nei campi c'era il raccolto. Però sorrideva meno del solito, e cominciò a bere. Adara lo vide spesso scrutare il cielo mentre lavorava.

Adara vagava per i campi, giocava da sola nel caldo umido dell'estate e cercava di pensare dove avrebbe potuto nascondersi se il padre avesse cercato di farli partire.

Per ultimi, arrivarono i cavalieri di draghi del re, e con loro Hal.

Ne erano rimasti solo quattro. Quando Adara scorse il primo, andò ad avvisare il padre, che appoggiò la mano sulla spalla della figlia; insieme guardarono passare quel drago verde solitario, dall'aspetto un po' malconcio. Non si fermò.

Un paio di giorni dopo, apparvero gli altri tre draghi all'orizzonte, e uno di loro si staccò dal gruppo e disegnando ampie spirali atterrò nella fattoria, mentre i compagni proseguivano verso sud.

Zio Hal era magro e torvo, la pelle giallastra. Il suo drago sembrava malato; gli occhi vagavano inquieti, e un'ala era parzialmente carbonizzata, quindi volava in modo goffo e pesante, con molta difficoltà.

«Adesso partirai?» chiese al fratello, davanti ai bambini.

«No. Non è cambiato niente.»

Hal imprecò. «Tra tre giorni saranno qui» disse. «I loro cavalieri possono arrivare anche prima.»

«Papà, ho paura» gemette Teri.

Lui la guardò, vide il suo panico, esitò e alla fine si voltò di nuovo verso il fratello. «Io resto, ma se vuoi, puoi prendere i bambini.»

A quel punto fu Hal a rimanere in silenzio.



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