Il falsario by Edgar Wallace

Il falsario by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace [Wallace, Edgar]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2012-12-10T23:00:00+00:00


19.

Lo studio di Peter era un grande locale al piano superiore (l’abitazione occupava due piani) e si trovava proprio sopra il salotto. Bourke si fermò sulla soglia e diede una veloce occhiata circolare.

- Non toccherebbero gli scaffali di libri, vero? - disse fra sé. - La scrivania è chiusa a chiave?

La scrivania era di stile impero, e quando provò ad aprirli i quattro cassetti cedettero subito. Non contenevano che articoli di cartoleria e quegli oggetti che un uomo qualunque tiene normalmente in quel tipo di mobile.

- Qui c’è una cassaforte, da qualche parte.

Riuscì a trovarla, incassata nella parete, e con sbigottimento di Jane, trafficò con sicurezza con la combinazione, girò la maniglia e aprì lo sportello.

- Sì, conosco la combinazione; e uno dei segreti che Peter e io abbiamo in comune - commentò. - Sapete, lui ha sempre avuto paura…

S’interruppe di botto, accigliato, e guardò oltre la finestra.

- Non avevo mai pensato a questo - disse, dando voce a un suo pensiero.

- Pensato a cosa? - domandò lei. - Di che aveva paura Peter?

Bourke non rispose, ma tornando a occuparsi della cassaforte, vi scrutò dentro. C’era una pila di buste rigonfie e ben sigillate. Le tirò fuori una per una, guardò di sfuggita cosa c’era scritto sopra, senza mostrarle a lei, e poi, infilando una mano nel fondo delle cavità:

- Eccolo!

Fu quasi un grido. L’oggetto, come poi risultò, era un grosso diario, rilegato in pelle rossa su cui era impressa la data dell’anno in corso. Mentre lo maneggiava, rivolse un cordiale sorriso alla donna.

- Che cos’è? - chiese lei; poi capì. - Ah, un diario!

Lui tirò un’altra sedia vicino alla scrivania e i due si sedettero fianco a fianco. Bourke non aprì il diario; vi tenne sopra la sua manona.

- Desiderate vederlo? - le chiese.

- Cosa riguarda? - Lei era sbigottita. - Non sapevo che Peter tenesse un diario.

Si rese conto che erano tante le cose di Peter che non sapeva. Lui lo aprì alla prima pagina e continuò a sfogliarlo fin quando non trovò i fogli per annotazioni. Il primo era in bianco, e anche il secondo e il terzo. Al quarto Edgar Wallace

84

1995 - Il Falsario

c’era uno scritto nella caratteristica calligrafia di Peter: 240 USA 100 tutti eccellenti: spediti per posta a Baltimora.

Jane corrugò la fronte.

- Cosa significa? - domandò.

- Duecentoquaranta bigliettoni americani da cento dollari - disse calmo Bourke. - Sono stati spediti a un agente, se vogliamo credere a quanto è scritto qui.

Lei si sentì mancare le forze, fu colta da capogiri e temette di svenire.

Ma lui la sorresse in tempo.

- È vero, dunque?

Non sembrava sua la voce che aveva parlato.

- Io sono Rouper… non dimenticatelo. Dico la brutale verità. Tra un poco tornerò a essere Bourke.

Sfogliò altre pagine e si fermò. Lei non voleva guardare quell’orribile diario, ma al tempo stesso l’affascinava e i suoi occhi erano attratti irresistibilmente dallo scritto.

300 USA 100 tre difetti: per posta a SG.3, Chicago.

Si fermò ancora, dopo avere scorso altre pagine, alla data del 3 maggio.

700 m. SFB cliché tenue, 2 difetti.



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