Il fiore proibito by Emma R. Jones

autore:Emma R. Jones [Jones, Emma R.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2016-12-12T23:00:00+00:00

Capitolo 12

Dean

Sapevo che era una cattiva idea cominciare qualcosa con Kate nella doccia. Pensavo che sarei riuscito a limitarmi a baciarla, ma non ce l'avevo fatta. La sola sensazione della sua pelle nuda contro la mia aveva mandato tutto il mio corpo in overdrive. Volevo solo entrare in lei e spingerle dentro la mia passione. Le era piaciuto, me n'ero accorto. Ma scopare in una doccia non era una buona idea per la prima volta, pure io lo sapevo.

Spostammo l'appuntamento al giorno successivo e io fui più determinato che mai a cercare di mantenere il nostro rapporto su un piano professionale, almeno al lavoro. Era qualcosa che avremmo dovuto fare se volevamo sviluppare una qualsiasi relazione al di fuori dell'ufficio.

Se fossi riuscito a mantenere professionale l'atmosfera in ufficio pensavo che lei si sarebbe potuta sciogliere un po' e avrebbe accettato di uscire di nuovo con me. Dentro di me sapevo che stavo facendo dei progressi, e sentivo il bisogno di sentirmi dentro di lei. Mi piaceva anche stare in sua compagnia. Tutto in lei mi faceva sentire a mio agio, ed era piacevole avere qualcuno con cui poter parlare. Ben poche delle donne che avevo avuto in passato erano state delle piacevoli compagne di conversazione.

Anche se al lavoro ero incredibilmente impegnato, la mia mente era stata estremamente distratta da Kate e dal mio bisogno di scoparmela. Dovevo farlo accadere, così sarei potuto andare avanti. Finché non l'avessi avuta, avrei passato tutto il tempo a pensare a lei e non avrei fatto il mio lavoro.

“Ho trovato qualche libro sull'amore virtuale, ma non sembrano un granché”, disse Kate quando fu entrata nel mio ufficio con una pila di manoscritti.

“Niente di quella pila gigante di manoscritti vale qualcosa?”

“No”.

“Li hai letti tutti?”

“Beh, alcuni erano così brutti che non valeva la pena andare oltre le prime pagine” disse Kate mentre si avvicinava al tavolo da conferenze.

Fece cadere la pila di manoscritti proprio nel punto dove solo qualche settimana prima l'avevo leccata. La mia bocca si inumidì al pensiero di quel giorno, e al ricordo di quanto fosse stata sorpresa. Era stato divertente giocare con lei in ufficio, ma ora dovevo mantenermi professionale.

La mia mente oscillò tra il pensiero di buttarla sul tavolo e quello di mantenermi il più professionale possibile. Era la tradizionale lotta tra bene e male, e al momento era il bene a vincere. Sentii che al minimo cambiamento avrei potuto perdere il controllo, e non era ciò che volevo. Una delle cose di cui andavo fiero sul lavoro era la mia capacità di mantenere il controllo.

La mia mano massaggiò il tavolo mentre pensavo a coricarla lì sopra con la gonna tirata su fino in vita. Quanto sarebbe stato bello buttarla sul tavolo in quel preciso istante.

“Quindi, ci sono moltissime persone che scrivono questo genere, ma niente che valga qualcosa; almeno fino ad ora”, mi disse Kate, guardando le mie mani sul tavolo.

Potevo solo sperare che anche lei stesse pensando a cosa avevo fatto in quel punto preciso. Speravo che si fosse goduta quel momento quanto me l'ero goduto io.

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