Il Giardino degli Aranci by Dario Voltolini

Il Giardino degli Aranci by Dario Voltolini

autore:Dario Voltolini
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo
pubblicato: 2022-10-15T00:00:00+00:00


Due giorni di pioggia

Un giorno si scatenò all’improvviso un temporale e tutti abbandonarono la spiaggia e ripararono al coperto negli spazi dello stabilimento balneare.

Pigia pigia.

Adulti, bambini, ragazzini, vecchietti tutti insieme nell’attesa che spiovesse. Nino Nino si trovò alle spalle di una ragazzina che non faceva parte del suo gruppetto di amici, se ne stava con i genitori e il fratellino per conto suo in spiaggia. Era di quelle ragazzine che tutti notavano per la bellezza. Nino Nino colto da automatismo mise le sue mani ben aperte sui glutei di lei e stette così, fermo. Lei era un po’ più alta di lui e aveva i capelli biondi raccolti a coda di cavallo. Mosse un po’ la testa come per fare segno di no, e i capelli spazzolarono prima in un verso e poi nell’altro la fronte di Nino Nino, facendolo uscire dall’automatismo. Si spostò da un’altra parte, stupito del suo stesso gesto. Toccare un essere femminile in questo modo, unilateralmente, senza conoscersi, senza guardarsi: cosa stava capitando? Quanto lontana era adesso Ilaria? Aveva provato piacere? Nemmeno. Chi, dentro di lui, aveva mosso le sue mani? A quale fra tutte le sue voci aveva dato ascolto? A che fine? Domande che se ne andarono, così come se ne andò il temporale.

E lo stesso accadde in un’altra occasione, fuori dalla grande estate: allo stadio. Pioveva, si giocava Roma-Juventus e Nino Nino era fra il pubblico, con suo padre. Era inverno, vedevano la partita attraverso gli spiragli lasciati dagli ombrelli. Odore di cane bagnato. All’improvviso Nino Nino cessò di interessarsi alla partita e di scatto mise le mani sul culo della signorina che gli stava davanti. Sentì la perfezione della forma riempirgli le mani e stette fermo, senz’altra attenzione se non quella per il volume dei due muscoli. La ragazza, molto più grande di Nino Nino – poteva avere vent’anni – si voltò e fece capolino dal suo ombrello. Guardò il padre di Nino Nino, ignaro, poi guardò lui, infine, senza dire niente, impietosita dall’età del ragazzetto, tornò a guardare verso il campo. Nino Nino, sganciate le mani per il movimento di lei, riprese, come tornato da un sogno, a guardare la partita, giusto in tempo per lo 0-3 segnato da Haller, il tedesco dei bianconeri che muovendosi come un’effimera sullo stagno aveva dribblato il portiere e segnato con un solo gesto.

Aveva provato piacere toccando quelle forme magnifiche? No, se non qualcosa di simile ma molto astratto, come ciò che può provare un critico d’arte contemplando un capolavoro. Nino Nino era ormai un imbranato in senso tecnico con l’altro sesso, ma poi palpeggiava il culo alle sconosciute. Cosa stava capitando nel suo personalissimo Carso?



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