Il Gioco Delle Verità by Sveva Casati Modignani

autore:Sveva Casati Modignani [Modignani, Sveva Casati]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-17T12:28:43+00:00

1.

«Che storia!» sussurrò Roberta, sdraiata nel letto accanto a sua madre.

E subito pensò che, proprio in quel letto, Malvina aveva amato Gianni Franzini, poi Walter Mandelli e ora, sicuramente, trascorreva alcune notti con Sergio Orombelli.

«Che storia!» ripeté. E soggiunse: «E poi?»

«Pietà! Ho la bocca asciutta, dopo tanto parlare.»

«Non hai sposato mio padre, ma potevi almeno sposare Sergio. Perché non l’hai fatto?» le chiese Roberta.

«Non c’è un motivo preciso. La mia vecchia militanza femminista probabilmente ha avuto il suo peso.»

«Però vi amate sempre.»

«Proprio così», sorrise Malvina.

«Non sei gelosa di tutte le donne che ancora lo corteggiano?»

«La gelosia è una brutta tentazione dalla quale è meglio stare lontani.»

«Tuttavia c’eri rimasta male quando avevi sorpreso papà con la bionda della Porsche», le ricordò Roberta.

«Perché allora il nostro distacco non era ancora definitivo, e poi Walter la vedeva di nascosto. Detesto i sotterfugi.»

«E se ci facessimo un caffellatte?» propose la figlia.

«È un’idea. Venere ha fatto i biscotti di pasta frolla. Mi sembra un ottimo spuntino nel cuore della notte», convenne Malvina.

Rabbrividirono uscendo dal tepore del letto. Malvina si infilò la sua vestaglia e Roberta corse nella sua stanza a cercare qualcosa per coprirsi.

Si ritrovarono in cucina. Dall’esterno, i cani sentirono i loro passi, videro le luci accese e presero a uggiolare. Roberta aprì la porta e loro entrarono in casa scodinzolando. Malvina scaldò il latte e preparò il caffè. Roberta sedette al tavolo e disse: «Io me la ricordo la storia della bionda».

«Impossibile, eri troppo piccola», replicò sua madre.

«Me ne aveva parlato zia Cristina, definendola una ignobile donna!» esclamò divertita, ricordando le espressioni melodrammatiche della zia. E proseguì:

«Pare che papà l’avesse invitata a cena, in via Turroni, e lei si presentò alla nonna dicendo: ‘Sono la dottoressa Daniela Valli Lavello’. Ti riferisco esattamente le parole della zia, perché mi avevano colpito. Dunque, la nonna replicò: ‘Dottoressa… in che cosa?’ E lei: ‘Economia e commercio alla Bocconi’. Per tutta la cena, la nonna si rivolse a lei chiamandola ‘Dottoressa Lavandino’. Papà

capì che aria tirava e non la invitò più, e comunque la storia con lei finì quasi subito», rivelò Roberta.

Malvina aprì la scatola dei biscotti e ne scaturì un delizioso profumo di vaniglia.

«Allora concludiamo la storia della bionda con un altro piccolo pettegolezzo», propose la madre che sorrideva ancora per la «Dottoressa Lavandino». E aggiunse:

«Ti voglio raccontare del giorno in cui quella donna si presentò per intervistarmi sul saggio che avevo appena pubblicato».

«Non sapevo che fosse una giornalista», si meravigliò Roberta.

«Era uno zero assoluto, ma suo padre era molto influente ed era riuscito a farla assumere nel giornale in cui lavorava. Walter era un bravo professionista e la furbona aveva capito subito che da lui avrebbe potuto imparare molto. Civettò quanto basta per affascinarlo e lui, che aveva un debole per le belle signore, si lasciò sedurre. Me la trovai davanti qualche giorno dopo averla vista in piazza Duse con papà. Per poco non mi venne un colpo. Ma tu mi conosci: non feci neanche un plissé», rivelò mentre versava nelle scodelle il latte e il caffè.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.