Il giorno del giudizio by Satta

Il giorno del giudizio by Satta

autore:Satta [Satta]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: archivio ladri di biblioteche
pubblicato: 2012-12-01T07:12:56+00:00


http://cultura-non-a-pagamento.blogspot.it/

XI

Don Ricciotti passava la vita al caffè Tettamanzi, lo stesso dove suo padre si era giocato tutto il patrimonio. Ma egli non mangiava e non beveva, e tanto meno si lasciava ubriacare da quei falsi signori, come quell'imbecille del maestro Manca.

Stava là, quando non era a scuola, perché la casa che gli era rimasta gli riusciva insopportabile, spoglia com'era di tutto, e la vista della moglie spettrale e dei figli che giocavano in mezzo alle immondizie (tali gli parevano i mobili modesti e le poche cose che l'arredavano) gli rendeva l'esistenza insopportabile. Ma poi la sua pena era di quelle che hanno bisogno di testimoni, e ancora sopra tutto bisogno di gente alla quale estendere il suo odio, chiuso nel cuore da tanti anni. Meditava di presentarsi a Don Sebastiano a chiedergli la restituzione di Loreneddu, s'intende contro il rimborso del prezzo da lui pagato all'asta venti anni prima. Qualcosa avrebbe risposto. Intanto se ne stava lì, sulla sedia di ferro dalla quale debordava l'enorme sedere e fulminava con gli occhi la gente che affollava i tavoli, come in cerca di brighe.

Ma nessuno gli dava retta. E chi gli poteva dar retta quando tutti quegli avventori facevano circolo intorno a maestro Manca, con Boelle Zicheri e Paolo Bartolino che lo provocavano, per godersi le sue filastrocche, col miraggio di un bicchiere di vino di cui già non poteva più fare a meno?

Boelle Zicheri e Paolo Bartolino, se Don Ricciotti gli avesse espresso l'idea di ricuperare Loreneddu, cioè di far sì che il fatto non fosse fatto, gli avrebbero riso in faccia, e così tutti quelli che gli facevano corte. E avrebbe avuto ragione, a meno di capovolgere il mondo. Boelle (che poi vuol dire Raffaele) e Paolo Bartolino erano i personaggi più cospicui della vita del caffè, perché erano ricchi e, come dimostrava il loro cognome, continentali di origine. Boelle era farmacista, ma questo non vuol dire nulla, perché farmacista era anche il sig. Piga, quello della bottega che frequentavano Don Sebastiano e gli altri nobili borghesi, il quale non sapeva far altro che borbottare contro i medici che gli mandavano ricette illeggibili. Nella farmacia di Boelle c'era una vetrina con su scritto a grandi caratteri «Veleni», e la gente diceva che rinchiudeva là dentro i biglietti da mille. Paolo Bartolino già lo conosciamo: era quel piemontese o figlio di piemontesi alto due metri, di cui qualche vecchio diceva di averlo visto da bambino scalpellare col padre le lastre di granito del corso: ma se così era, se n'era dimenticato, perché appena aperti gli occhi sulla misera terra sarda, si era dato agli appalti e si era fatto la casa in stile veneziano che è attaccata al caffè e sovrasta tutte le altre, ma sopra tutto non è triste, come quella quasi dirimpetto di Don Sebastiano, perché ha le persiane tinte di rosso e qualche fiore al balcone. Scapoli entrambi, avevano il passato avvolto in una opaca ragnatela di favole, tessuta dalla fantasia dei casti nuoresi, e forse più dalle speranze deluse delle nuoresi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.