Il grande romanzo americano by Agostino Lombardo

autore:Agostino Lombardo [Lombardo, Agostino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Minimum Fax
pubblicato: 2022-03-08T00:00:00+00:00

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Un romanzo di Edith Wharton

La sua riconosciuta, e da lei stessa ambita, qualità di allieva di Henry James, Edith Wharton la dimostra chiaramente anche in L’età dell’innocenza (The Age of Innocence). Si leggano queste frasi, poco dopo il principio. Newland Archer è giunto tardi a teatro, anzitutto in omaggio alle convenzioni della società newyorkese:

Non vi era [...] alcun motivo che il giovanotto arrivasse tardi a teatro, ma New York era una metropoli, e chi non sa che nelle metropoli non è elegante arrivare presto all’Opera? Una volta stabilito che una cosa era elegante o che non lo era, nella New York di Newland Archer essa assumeva una importanza pari a quella degli oscuri tabù che avevano guidato i destini dei suoi antenati migliaia di anni fa.

La seconda ragione del suo ritardo era personale. Newland si era gingillato con il suo sigaro perché essendo, nel suo intimo, un dilettante della vita, provava una soddisfazione più sottile nel pregustare un piacere di quanta non gliene desse la realtà concreta; se si trattava poi di un piacere delicato come la maggior parte dei suoi, il desiderio di anticiparlo con la fantasia era ancora più forte.

Jamesiano è il nome del personaggio (sarà un caso, ma Archer è, come si sa, il cognome della protagonista di Ritratto di signora, Isabel Archer, mentre Newland è stretto parente, col vago allegorismo che suggerisce (Nuova Terra) del Newman di L’Americano e del Newsome di Gli ambasciatori...); jamesiana è la sua sensibilità; jamesiana l’atmosfera sociale, d’alta borghesia, in cui egli si muove. Se poi guardiamo alla trama del romanzo di Wharton, noteremo che essa non è solo incentrata sul «tema internazionale», sul rapporto America-Europa che è alla base della narrativa di James, ma che la scrittrice attinge direttamente a un’opera di James, e cioè a quel romanzo breve intitolato Gli europei, del 1878, in cui si narra la storia della Baronessa Eugenia Münster: un’americana europeizzata che, in procinto d’essere abbandonata, per ragioni di stato, dal nobile marito, si reca a Boston per cercare in qualche modo di sostituirlo; intreccia varie relazioni, minaccia e sconvolge vari cuori, attenta alla tranquillità di diversi focolari e destini, finché, sconfitta, è costretta a far ritorno in Europa. Le intenzioni e lo svolgimento di L’età dell’innocenza sono, come vedremo, molto diversi; resta però il fatto che anche qui l’azione è basata sull’incontro tra la società americana (di New York, in questo caso) e un’americana europeizzata: Ellen Olenska. Costei, si deve subito dire, è figura molto più nobile che non Eugenia Münster; se mai, possiede le alte qualità che James attribuisce alle sue vere eroine; anche lei, tuttavia, dopo un impossibile amore, è costretta a tornare in Europa, anche per lei si chiudono le porte della società americana.

Come si può scorgere da questi cenni, il «maestro» agisce fortemente sull’«allieva»: ed è arduo resistere alla tentazione di non trasfigurare Wharton nell’immagine del discepolo al quale James rivolge la sua splendida «Lezione del Maestro». Eppure ha visto esattamente Salvatore Rosati quando, nel presentare l’opera, scrive che al fondo i due scrittori sono molto diversi.

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