Il Magnate by Gayle Wilson

Il Magnate by Gayle Wilson

autore:Gayle Wilson [Wilson, Gayle]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2011-12-15T07:57:43+00:00


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Nei giorni seguenti Catherine fece in modo di evitare qualsiasi contatto prolungato con suo marito. Raven era apparentemente impegnato a smaltire la corrispondenza che era arrivata in sua assenza e trascorreva ore chiuso in ufficio. Quanto a lei, faceva in modo di essere sempre piena di impegni.

Una volta l’aveva incontrato nell’atrio. Stava andando a un concerto, e Raven le aveva fatto un inchino come se fossero stati dei semplici conoscenti. Sulle sue labbra, però, era affiorato di nuovo il solito sorrisetto. Catherine si era arrabbiata moltissimo e aveva deciso di non pensare neppure un po’ a suo marito, che probabilmente stava organizzando un altro appuntamento con la propria amante. Chiunque fosse.

Da quando Raven era tornato, Catherine ascoltava i pettegolezzi che circolavano attorno a lei con molto più interesse. Sapeva infatti che se Raven avesse portato la sua amichetta in città sarebbe certamente venuta a saperlo. Qualcuno se lo sarebbe lasciato malignamente scappare. Fino a quel momento, però, non aveva sentito nulla, e poteva solo fare congetture sui gusti di suo marito in fatto di donne. Un’attività alla quale si dedicava fin troppo spesso.

Gayle Wilson

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1997 - Il Magnate

Usando Edwards come messaggero, Raven le aveva chiesto di organizzare un’altra cena. Questa volta aveva addirittura suggerito i nomi di alcuni degli ospiti. Gli inviti erano già stati spediti.

Un mattino, poco più di una settimana dopo il ritorno di Raven, Catherine stava discutendo il menu insieme al maggiordomo quando suo marito entrò nella stanza.

In presenza di Edwards Catherine non poteva certo ritrarsi, perciò fu costretta ad accettare il leggero bacio sulla fronte con il quale Raven era solito salutarla. Riuscì addirittura a incontrare il suo sguardo e a sorridergli, poi abbassò gli occhi sulla lista delle istruzioni per non mostrare la propria delusione per quel bacio quasi paterno.

Raven salutò Edwards con la consueta familiarità e poi lo congedò.

Catherine sentì una stretta allo stomaco.

«Volevo parlarti» disse lui. «Spero di non avere interrotto qualcosa di importante.»

«Forse avresti dovuto chiedermelo prima di mandare via Edwards»

ribatté lei in tono di sfida, sollevando lo sguardo dalla lista.

«Mi dispiace» disse Raven. «Vuoi che lo richiami indietro e che rimandiamo a più tardi la nostra discussione?»

«No» rispose lei, riportando la propria attenzione sulla lista. «Non ha importanza, davvero. Qui non c’è nulla di cui non possa occuparmi dopo.

Il fatto è che mi piace organizzare tutto e prevedere ogni eventualità.»

«Niente sorprese» disse lui con un tono vagamente divertito. «Non ti piacciono le sorprese.»

Catherine sollevò lo sguardo. «No, immagino di no. Non in una cena, almeno. Ma neppure tu lasci nulla al caso. Non mi pare che le sorprese ti piacciano più che a me.»

«Non lo so» ribatté lui, sorridendo. «In fin dei conti ti ho sposata.»

«E io ti sorprendo?»

«Quasi in continuazione.»

«Perché veniamo da ambienti molto diversi.»

«Forse hai ragione. Sai, tu non sei affatto come mi aspettavo che fossi.

Non sei il tipico prodotto del tuo ambiente, Catherine.»

«Non capisco» disse lei. «Se in qualche modo sono venuta meno alle tue aspettative, non hai che da dirmelo.» Poi arrossì. Non si era aspettata di essere rimproverata.



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