Il Medioevo -Barbari, Cristiani, Musulmani by Umberto Eco

Il Medioevo -Barbari, Cristiani, Musulmani by Umberto Eco

autore:Umberto Eco
La lingua: ita
Format: mobi, azw3
Tags: Storia
editore: EncycloMedia Publishers
pubblicato: 2017-10-02T22:00:00+00:00


L'antico e Galeno nella tradizione siriaca e in lingua araba

di Maria Conforti

La medicina araba non è riconducibile a un unico modello ma è ricca di varianti date le varie tradizioni di ciascuna area geografica e data l'acquisizione di tecniche di civiltà antiche come quella persiana o quella indiana; il momento della vera svolta per la medicina araba corrisponde alla conquista di Alessandria del 642, quando le opere dotte, comprese per l'appunto quelle mediche e scientifiche, vengono tradotte nelle lingue nazionali. Parallelamente all'opera di traduzione, avviene una spinta verso il recupero di testi antichi, spesso già tradotti in siriaco. Il galenismo accentua così il suo peraltro già spiccato eclettismo.

Modelli e ruoli della medicina araba

La medicina araba (o islamica) non è precisamente riferibile a specifiche etnie o convinzioni religiose, ma è propria dei territori, delle popolazioni e delle culture che hanno fatto parte della sfera dell'islam. Non è possibile ridurre la medicina araba a un unico modello: vanno tenute nel debito conto le varianti regionali e le conseguenti differenze tra le diverse cronologie. Purtroppo la ricchezza di testi e documenti prodotti nell'area che va dall'Indostan alla Spagna del Sud e nel periodo tra il VII e il XVI secolo non è stata ancora pienamente sfruttata: mancano edizioni critiche di testi anche fondamentali, soprattutto per il periodo tardo (successivo all'XI-XII secolo). Nella valutazione della medicina araba occorre poi ancora superare un pregiudizio che per molti secoli, a partire dall'umanesimo, ha sottovalutato l'originalità del suo "rinascimento" nelle traduzioni dei testi tramandati dall'Antichità, nonché la sua capacità di innovare le pratiche mediche. La medicina di area islamica ha rappresentato invece uno snodo fondamentale nella trasmissione - e in molti casi nel rinnovamento e nella rilettura e riscrittura - dei testi antichi all'Occidente medioevale e rinascimentale. Quella araba non è stata semplicemente una cultura libresca, ma è stata una cultura del testo e della pratica, intrecciati in modo sofisticato e originale e con l'apporto di acquisizioni dovute a civiltà poco note all'Antichità classica, come quella persiana o indiana, e alla necessità di uniformare e controllare sul piano medico le abitudini di vita di comunità ed etnie molto diverse tra loro e che convivevano: musulmani, cristiani, ebrei, zoroastriani e altri.

Nella penisola arabica sono storicamente ricorrenti malattie specifiche, come la malaria o il glaucoma. La cultura preislamica possiede già, naturalmente, rudimentali conoscenze mediche e chirurgiche: l'avvento dell'islam non segna una differenza essenziale nelle credenze e pratiche di cura. La dottrina di Maometto (570 ca. - 632) in merito alla medicina e all'igiene è consegnata agli hadith, tradizioni o "insegnamenti" a lui attribuiti ma in realtà compilati tra la fine dell'VIII e il IX secolo, che in seguito rivestiranno una notevole importanza nella contrapposizione fra la medicina "del profeta" e la medicina "ellenizzante", pagana ed entro certi limiti sospetta. La medicina religiosa, fusa con alcune concezioni della medicina scientifica ormai acquisite, conosce peraltro una notevole fioritura nei secoli XIV-XV. Uno dei casi più noti e clamorosi della difficoltà di interpretazione degli hadith riguarda il riconoscimento del meccanismo del contagio,



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