Il mio credo pedagogico by John Dewey

Il mio credo pedagogico by John Dewey

autore:John Dewey
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788898473069
editore: KKIEN Publ. Int.


John Dewey - La vita e le opere

John Dewey nasce a Burlington, nello stato del Vermont, nel 1859. Studia prima all’Università del Vermont e poi alla John Hopkins di Baltimora, dove ha come maestro l’hegeliano George S. Morris. Dopo aver insegnato all’Università del Michigan, nel 1894 passa all’Università di Chicago, appena fondata. La sua formazione intellettuale si completa con la conoscenza del pensiero di William James e grazie alla collaborazione con George H. Mead, passando dall’iniziale hegelismo al pragmatismo. L’interesse per le questioni educative lo porta alla fondazione di una Scuola-Laboratorio annessa all’Università di Chicago ed ispirata a principi educativi innovativi, approfonditi ne Il mio credo pedagogico (1897) e in Scuola e società (1899).

Nel 1905 passa ad insegnare alla Columbia University di New York, dove resterà fino al 1929. qui giunge a maturità il suo pensiero filosofico, esposto in volumi quali Come pensiamo (1910), Democrazia e educazione (1916), Ricostruzione filosofica (1920), Natura e condotta dell’uomo (1922), Esperienza e Natura (1925), La ricerca della certezza (1929), Le fonti di una scienza dell’educazione (1929). Alla vigilia della prima guerra mondiale si schiera in favore dell’intervento degli Stati Uniti. In questo periodo compie viaggi in Giappone e Cina, in Turchia e nella Russia comunista, che gli consentono di approfondire la conoscenza di sistemi politici e sociali diversi da quello americano. Dopo il pensionamento continua la sua attività di ricerca, pubblicando alcune delle sue opere fondamentali – tra queste: Il pubblico e i suoi problemi (1927), Logica. Teoria dell’indagine (1938), Esperienza e educazione (1938) – e si impegna politicamente sul fronte progressista e dei diritti umani. Sono gli anni della Grande Depressione seguita al crollo di Wall Street (1929), che scuote dalle fondamenta la democrazia americana, mentre in Europa avanzano i fascismi. Lo sforzo di Dewey è quello di riaffermare i valori democratici con una particolare attenzione ai temi sociali ed ai diritti civili, che lo porta a chiedere, insieme ai più noti intellettuali progressisti americani, un nuovo processo per gli anarchici italiani Sacco e Vanzetti ed a presiedere nel 1937 una commissione d’inchiesta (che sarà chiamata Commissione Dewey) per esaminare le accuse mosse a Leon Trotsky, espulso ed esiliato dalla Russia comunista per la sua opposizione alla politica di Stalin. In occasione della seconda guerra mondiale si schiera nuovamente a favore dell’intervento degli Stati Uniti. Muore nel 1952.

Superare l’incertezza

Possiamo considerare quale punto di partenza ideale per esplorare il pensiero di Dewey alcune considerazioni sull’esistenza umana esposte in Esperienza e Natura (1925), una delle sue opere filosofiche più mature. Il carattere più evidente della condizione umana, osserva Dewey, è quello della sua precarietà ed instabilità. In qualsiasi momento l’essere umano è esposto al pericolo, nel bel mezzo della felicità può essere travolto dalla malattia o dalla morte, così come precari sono il suo successo in società e la fortuna economica. L’essere umano è un essere fragile, la cui vita costituisce un azzardo, un rischio continuo; il suo problema principale è quello di rendere più stabile la sua esistenza. Un primo tentativo di soluzione di questo problema sono la religione e la magia.



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