Il mio sbaglio preferito by Chelsea M. Cameron

autore:Chelsea M. Cameron [Cameron, Chelsea M.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: My favourite mistake - vol.1
ISBN: 9788858927571
editore: Harlequin Mondadori
pubblicato: 2016-03-01T16:00:00+00:00

18

Il giorno seguente mi evitò, anche in ufficio. Dovevamo risistemare negli scaffali chiusi tre carrelli di documenti, e questo significava che saremmo rimasti soli lassù per diverse ore. Fortunatamente avevo portato la radio, e l’accesi appena uscimmo dall’ascensore, spingendo i tre carrelli, Dolly, Daisy e Dulcie. Uno studente che aveva lavorato lì prima di noi aveva dato un nome a ciascuno di essi, decorandoli con un muso di mucca. Una cosa che capivo e condividevo, anch’io avevo l’ossesione di dare un nome agli oggetti. Prova numero 1: Sassy, la mia macchina.

Hunter prese Dolly, che conteneva le prime lettere dell’alfabeto, e io Dulcie, che aveva le ultime. Avremmo dovuto lavorare insieme per quanto riguardava Daisy, ma forse non ci saremmo arrivati prima della fine della giornata e quindi sarebbe stato compito di qualche altro studente.

Finii il mio carrello prima di quanto avrei desiderato. C’erano un sacco di grossi libri già in ordine numerico, quindi veloci da sistemare, e così alla fine rimasi seduta di fianco al carrello vuoto. Avevo sentito Hunter lavorare con calma, e non sapevo se avesse finito. Dio, che bambina. Basta lamentarsi, al lavoro!

Ovviamente, arrivai all’altro carrello insieme a Hunter.

«Dai» dissi, tirando il carrello verso lo scaffale da riempire. Le cose da scaricare erano già abbastanza in ordine e le stavo sistemando quando una mano sopraggiunse a fermarmi.

«So che hai detto di non volerlo, ma non ti credo.» Mi prese il polso con delicatezza, ma io mi sentivo come paralizzata. Allora mi pose una mano sul fianco e mi girò lentamente, come fosse una danza. Eravamo faccia a faccia, impossibile sfuggire all’intensità del suo sguardo. Mi inchiodava con gli occhi e si capiva che non avrebbe smesso. Ero in trappola.

«Guardami negli occhi e dimmi che non vuoi che io ti baci. Dimmi che non ti piace» disse, facendo scivolare la mano lungo il mio braccio. «Dimmi che non ti piace quando ti accarezzo i capelli...» aggiunse, sistemandomi una ciocca dietro l’orecchio. «Dimmi che non ti piace quando ti tocco in volto» e mi mise le mani sulle guance, accarezzandomi le labbra con il pollice.

«Dimmi che tutto questo non ti piace.» Si avvicinò fino a sfiorarmi le labbra. «Dimmi di smettere e lo farò. Sei tu che comandi, Missy.»

Non era vero. Non comandavo niente. E detestavo sentirmi così in suo potere. Era successo la notte di sabato, sulla poltrona reclinabile, e succedeva ora per la seconda volta. Chiusi gli occhi e pregai di trovare la forza per dire no. Non ero una ragazzina in fregola, ero Taylor Caldwell, la Regina di Ghiaccio. Così mi avevano definito a scuola, dove i ragazzi mi evitavano per non morire congelati. O almeno, così dicevano. Io me ne fregavo. Anzi, così era tutto più facile. Qualunque ragazzo avesse cercato di rompere la mia corazza sarebbe finito schiacciato come un ragno.

Hunter era diverso. Aveva visto oltre la mia corazza, aveva visto al di là del muro di spine che mi proteggeva. Ed eccolo lì, ora, a chiedermi se volevo farglielo oltrepassare.

La risposta era sì.

E no.

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