Il Mistero degli studi Kellerman by Ken Follett

Il Mistero degli studi Kellerman by Ken Follett

autore:Ken Follett [Follett, Ken]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
pubblicato: 2011-12-15T08:20:43+00:00


«Procediamo per eliminazione. Qualche Wheeler N. abita nella zona di Hinchley?»

«Sì, questo!» Mick puntò l’indice su un nome, trionfalmente. «Sta al 49 di Clifton Drive, nella parte elegante del quartiere.»

Izzy allungò il collo per arrivare a leggere.

«Scemo!» ribatté. «Ma non vedi che è un dermatologo?»

«Sì, però non so che significa.»

«È un medico specializzato nelle malattie della pelle.»

«Dunque non può essere il nostro Norton Wheeler» concluse Mick, sconsolato.

«Evidentemente no. Fammi vedere!» Izzy strappò l’elenco dalle mani dell’amico e lo consultò lui. «Sai dov’è viale Edoardo VII?»

«A Hinchley, dalle parti di Clifton Drive» rispose Mick.

«Qui c’è un Wheeler N. che abita al numero 45 di viale Edoardo VII.»

«È lui!» esclamò Mick.

«Sì, lo credo anch’io.»

«Però, prima di muoverci o di fare qualsiasi altra cosa» sottolineò Mick

«dobbiamo essere certi che sia proprio lui.»

«Basta telefonare» suggerì l’altro. «Se accerteremo che “N.” sta per “Norton”, non ci saranno più dubbi. È impossibile che a Hinchley ci siano due Norton Wheeler.»

«Giusto. Il problema è come telefonare.»

«Torniamo a casa mia.»

«No, preferisco non approfittare troppo del tuo telefono. E poi tua madre potrebbe insospettirsi.»

«Questo sì. A lei non sfugge mai nulla! C’è il rischio che mi faccia qualche domanda a cui non potrei rispondere. Ma che razza di problemi ci stiamo facendo?

Siamo o non siamo in una cabina telefonica?»

«Sì, ma il fatto è che io non ho neppure una moneta.»

Izzy si rovesciò le tasche della giacca. Ne vennero fuori un fazzoletto, un pezzo di spago, due mentine, una scatoletta di cerini, un piccolo cacciavite e, finalmente, una moneta che infilò direttamente nella fessura. Sollevò il ricevitore e compose il numero, ma si premurò di tenere la cornetta scostata dall’orecchio, in modo che anche l’altro potesse udire.

«Sì, pronto» rispose una donna.

Izzy fu preso da un panico improvviso. Coprì il microfono con una mano e si rivolse all’amico, in cerca di aiuto: «Che cosa devo dire?».

Mick gli tolse la cornetta dalle mani. “Izzy sa un mucchio di cose” pensò “ma certe volte sembra proprio un imbranato.”

«Per favore» disse al microfono «è in casa il signor Norton?»

«No, non è ancora rientrato» rispose la donna. «Chi lo desidera?»

«Non importa, grazie» Mick riappese precipitosamente il ricevitore.

«È lui?» si fece confermare Izzy.

«Si direbbe proprio di sì.»

«Siamo stati fortunati!»

«Be’, era ora che la fortuna si ricordasse anche di noi» bofonchiò Mick, uscendo dalla cabina.

7

Mick e Izzy si rividero il giorno dopo nel negozio del signor Thorpe, al termine del loro giro di consegne. Presero dal bancone la piantina della città e cercarono viale Edoardo VII. Era a circa un chilometro dall’edicola.

Si trattennero a lungo fuori del negozio, per mettere meglio a punto il loro piano.

Izzy aveva detto che quello che si proponevano di fare si chiama “sorveglianza” ed è esattamente questo che gli agenti segreti fanno per la maggior parte del tempo.

«Però» aveva avvertito «può diventare una faccenda molto noiosa.»

A Mick, invece, sembrava molto eccitante. Quando ebbero abbozzato un piano operativo, inforcarono le bici e si avviarono.

Viale Edoardo VII era una strada tranquilla, tra due filari di alberi ad alto fusto. Le costruzioni erano quasi tutte delle ville molto grandi e lussuose.



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