Il mistero del Gattopardo by Mario Giordano

Il mistero del Gattopardo by Mario Giordano

autore:Mario Giordano [Giordano, Mario]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Mystery & Detective, General
ISBN: 9788822719089
Google: 19lUDwAAQBAJ
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2018-05-16T16:00:00+00:00


«Ma ricorda», mi spiegò mia zia tempo dopo, «che la vita non si impegna mai a darti un qualche tipo di senso. Quindi hai sempre due possibilità».

Una piccola pausa a effetto per darmi il tempo di porre domande.

«Sto ascoltando».

«O ti fai venire le rughe d’espressione e ti rovini lo smalto dentale a forza di digrignare i denti. O dici “Namasté”, accetti la situazione e prendi la vita così come viene».

«Io non digrigno i denti!».

«Sì che lo fai. Non te ne accorgi. Dài, fa’ come me».

Congiunse le mani davanti al petto.

«È una tale sciocchezza, Poldi».

«Fallo e basta».

Allora obbedii.

«Adesso respira».

«Lo sto facendo!».

«Inchinati».

«Che devo fare?»

«Fallo!».

E mi inchinai.

«E adesso ripeti dopo di me: “Namasté, vita!”».

«Namasté, vita».

«Grazie, vita, che mi aiuti con il mio romanzo da strapazzo».

«Oh, perché? Lo fa?»

«Na los! Dài!».

«Grazie, vita, che mi aiuti con il mio romanzo da strapazzo». E obbedendo a un impulso, aggiunsi: «Fottetevitutti».

La zia annuì soddisfatta e ammetto che tutto mi sembrò un po’ più leggero. Come se non stessi bussando alla porta sbagliata. Come se, lontano all’orizzonte, qualcosa stesse aspettando pazientemente il mio arrivo. E poi, insieme alla Poldi sul divano che si grattava sotto la parrucca, versandosi un bicchiere di vino rosso, in mezzo a tutte le sue chincaglie, i barboncini di porcellana, le foto di mio zio Peppe, l’antica collezione di armi alle pareti, fuori una mite notte siciliana autunnale e il suono distante della risacca, in quel momento provai qualcos’altro. Qualcosa che avevo perso da molto tempo e che solo ora era tornato da me. Come un gatto scappato di casa che era dovuto andare altrove per molto tempo e solo adesso ti saltava di nuovo in grembo a fare le fusa, come se nulla fosse successo.

Presi la mano di mia zia Poldi e la strinsi. «Namasté, Poldi».

«Mei, è stato un piacere».



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