Il Mito di Faust nella Cultura Tedesca (Italian Edition) by Alessio Walter De Palma

Il Mito di Faust nella Cultura Tedesca (Italian Edition) by Alessio Walter De Palma

autore:Alessio Walter De Palma [De Palma, Alessio Walter]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-11-30T23:00:00+00:00


Schiller aggiungerà il complesso di Edipo, per il quale l’infante si innamora della sua matrigna, provocando così il contrasto con il padre.

La scena che Mann ci narra nel suo Tonio Kröger, è dell’atto quarto, in cui il re sentendosi solo, abbandonato da tutti, a causa della sua tirannia, piange, ed è consapevole del fatto che la regina in realtà non l’ha mai amato, amando però suo figlio Carlo.

La scena del re che piange è sicuramente più rappresentativa nel grand-opéra verdiano, dove nel quarto atto della versione in cinque atti, nel terzo atto nella versione in quattro atti, il re Filippo II, (basso) con la romanza “Ella giammai m’amò”, nel dormiveglia, pensa a ciò che ha fatto nella sua vita, pensando che sarà solo anche nella tomba, e soprattutto si strugge del fatto che la regina non l’abbia mai amato, preferendo il figlio ribelle. .

L’Arte, nella concezione di Mann, non può avere una funzione morale, altrimenti diventa solo pura dottrina, cioè quella che fanno i letterati. L’artista è “maledetto”, -“maledetto” nel senso attribuito da Paul Verlaine (1844-1896), cioè come sinonimo di artista “Assoluto”, ovvero colui che si dedica interamente alla sfera artistica- è veggente, vede la Natura vera della realtà che è triste. Dato il suo eccesso di conoscenza, scopre la vera essenza della realtà. Egli è nauseato dalla vita, perché la troppa conoscenza porta inevitabilmente alla nausea. Tutto ciò, però, poco serve a Tonio Kröger, perché pur avendo la superbia e la superiorità del suo essere artista, ama la vita, pur essendo inumano, ha nostalgia, Sehnsucht della banalità della vita stessa, molto probabilmente quella statica, ordinata, pulita della borghesia anseatica di Lubecca.

Kröger a Lubecca, finanche in “casa sua”, suscita inquietudine, perché è anomalo, a metà tra l’artista e il borghese, borghese su falsa strada. Egli è “un artista con la coscienza sporca” che ammira il mondo dei normali e odia gli artisti dilettanti che cercano nell’arte la felicità, senza rendersi conto che l’artista deve rendere servizio alla società e solo sottomettendosi alla “mentalità” borghese potrà scrivere per la vita e non per la morte.

Tonio Kröger, è forse, il primo personaggio nato dal genio di Mann, che non è un “truffaldino” o un “arrampicatore sociale”, in poche parole un artista dilettante, ma è uno scrittore di professione, il quale si dedica al suo lavoro, proprio come un borghese al suo lavoro materiale; ma a differenza di quest’ultimo, lo scrittore ha un pubblico, al quale deve dar conto della sua arte, dovendo quindi, cercare di realizzare la propria identità in questo suo rapporto col pubblico.

Ma Kröger, essendo un borghese su falsa strada, non ha trovato ancora una sua strada giusta, per questo egli sa che non può creare una vera Arte, perché questa la si crea solamente seguendo un proprio percorso. Evidentemente Tonio, è uno di quelli per i quali una strada giusta non esiste. Egli è un vero artista perché espia col più doloroso straniamento dalla vita la “colpa” (per dirla alla Kafka) del suo talento artistico, ma solamente perché ama la vita, riesce nella sfera artistica, ma forse non in quella borghese.



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