Il mondo dopo la fine del mondo by Nick Harkaway

Il mondo dopo la fine del mondo by Nick Harkaway

autore:Nick Harkaway [Harkaway, Nick]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2021-06-13T22:00:00+00:00


Zaher Bey e Nb’ula Jann stanno confabulando. In un certo senso, immagino, il loro è un conciliabolo segreto a cui siamo tutti invitati. Zaher Bey in fondo è ricercato e dunque non può che confabulare di soppiatto. Noi però siamo autorizzati a sapere di cosa confabula, a contribuire al dibattito e ad ascoltare. In sostanza, è così. Il problema all’ordine del giorno è: “Che cosa è appena successo?” e a grandi linee siamo tutti d’accordo che la domanda è azzeccata e che ci conviene trovare una risposta abbastanza in fretta, prima che succeda anche a noi. È un problema di una certa urgenza giacché, a parte le inquietanti stramberie che ci circondano, abbiamo un turbamento strisciante anche dentro di noi. Facciamo non poca fatica a ricordare i nomi e le facce degli Svuotati. Ci si riesce, non è impossibile. È la stessa differenza che c’è fra sollevare una valigia vuota oppure piena. E questa invasione è stata ancor più orribile dell’ultima.

È qui che sento per la prima volta la parola “reificazione” riferita alla Guerra di Svuotamento, e la sento perché Zaher Bey chiede che cosa diavolo è. Se non fossi contrario, per motivi di prudenza, a rivelare di aver avuto un ruolo importante nei recenti avvenimenti, potrei dirglielo io. Che nessuno si azzardi a dire che la sociologia è una materia inutile. Tuttavia Nb’ula sembra essere preparato sull’argomento.

«È la trasformazione di un’idea in una cosa, o Principe degli Uomini» risponde, molto formale, perché questo non è soltanto un conciliabolo, ma anche una performance. Zaher Bey sta trasformando una pletora di rifugiati in un’entità a sé stante: i sopravvissuti di Shangri-La. Per fare ciò, deve dare loro qualcosa. Gonzo ha dato focacce d’avena (e normalità) in cambio dell’alleanza. Il Bey offre risposte.

Nb’ula tiene una piccola conferenza in cui espone le proprie teorie e il Bey dà l’impressione di non capire un corno, rendendosi simpatico a noi tutti. Se qualcuno ha qualcosa da aggiungere alla spiegazione di Nb’ula, va bene, perché siamo sulla stessa barca, e due teste, o duecento, sono meglio di una. Nb’ula si guarda intorno e nota che stiamo tutti molto attenti. Il suo amico fa una faccia come a dire che questa spiegazione non basta, per cui Nb’ula parte in quarta e approfondisce.

«Vorrei invitarvi cortesemente a immaginare un uomo florido e rozzo della preistoria.»

Zaher Bey fa una smorfia e ubbidisce. Silenzio. Nb’ula tamburella impaziente. Mi guardo in giro. Benché esausti, si stanno tutti concentrando su un nostro lontano progenitore.

«Siete pronti?»

«Io sì.»

«Molto bene. Qual è la cosa più ovvia, in lui?»

«Perché le tue spiegazioni hanno il potere di farmi sentire come un bambino di otto anni, Nb’ula?»

«Forse, Principe degli Uomini, è la natura dell’apprendere.»

«Non credo.»

«Spesso è così, però.» Questo scatena qualche risatina. Il Bey è un derelitto, dal punto di vista intellettuale. «Lasciate a casa la busta contenente le vostre verità, per un momento, e tornate al nostro amico di Cro-Magnon. Ci siamo?»

«È nudo.»

«Certo, Principe degli Uomini. Certo. Ed è alla sua nudità che ora cerca di rimediare.»

«Sicuro? A



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