Il naso di Dante by Pier Luigi Vercesi

Il naso di Dante by Pier Luigi Vercesi

autore:Pier Luigi Vercesi [Pier Luigi Vercesi]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
ISBN: 9788854518216
editore: NERI POZZA EDITORE
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


L’amore eretico

Nella primavera del 1944 un gruppo di giovani antifascisti espatriò in Canton Ticino in attesa che la Resistenza assegnasse loro le zone in cui combattere. Tra questi militava un giovane professore di Lettere laureato all’Università Cattolica di Milano destinato a diventare, nel dopoguerra, un apprezzato narratore, anche se oggi dimenticato. Luigi Santucci e i suoi compagni furono ospitati nel castello di una principessa, un «ritiro quasi ariostesco»: cibi prelibati, lenzuola pulite e una biblioteca ben fornita. Scorrendo gli scaffali, Santucci si soffermò su un libro che prometteva letture piccanti: L’Amour et l’Occident di Denis de Rougemont. Era invece un saggio letterario. Quando i dispacci dei superiori lo assegnarono alla valle Cannobina non rimise il libro al suo posto nello scaffale ma lo infilò nello zaino. Continuò a leggerlo e rileggerlo nei bivacchi di montagna, di ritorno da spedizioni contro caserme fasciste, nelle stamberghe dove si nascondeva per far perdere le sue tracce, portandolo sempre con sé come fosse una Bibbia. Santucci ammise di averne compreso il senso molto tempo dopo, ma da quel «panetto di carta» gli veniva la forza di non farsi prendere dalla disperazione, ritrovava la sua vocazione, e anche il senso delle continue sventagliate di mitra, della paura di non rivedere l’alba il giorno dopo, di assalti e fughe continui, delle torture ai compagni catturati, delle devastazioni e dell’odio fraterno che sconvolgeva l’Italia, l’Europa, tutto l’Occidente: «E nei momenti di panico e resa interiore (che per me pavido intellettuale furono tanti e troppi) la forza olimpica e insieme provocante, colloquiale ed estrosa di Rougemont, fu per me durante quei mesi non so quale malleveria dello spirito sulla violenza, un non praevalebunt, una segreta mano sulla spalla che – senza che il libro c’entrasse per nulla con quanto andavo vivendo – mi fornivano la più necessaria, positiva “alienazione”». Se ne fosse uscito vivo, giurò Santucci, sarebbe andato a ringraziare personalmente de Rougemont e avrebbe cercato un editore italiano per quel saggio.

Cosa conteneva il libro trafugato di così taumaturgico da tenere in vita un giovane professore quotidianamente esposto alla ferocia nazifascista? L’autore era un filosofo nato nel 1906 a Couvet, cantone svizzero di Neuchâtel. A ventotto anni, nel 1934, mentre il Fascismo italiano si apprestava a proclamarsi impero, Adolf Hitler allestiva le sue inquietanti parate e Stalin stilava elenchi di intellettuali da fucilare per maggior gloria del popolo sovietico, mentre i nazionalismi trionfanti arringavano masse informi promettendo la felicità del dominio, de Rougemont scriveva nel suo saggio Politique de la personne: «Il bene dell’insieme è un’estensione del bene particolare. La persona è prima, oppure non è». Subito dopo scrisse L’Amour e l’Occident: gli avrebbe dato tale notorietà da oscurare ogni altra sua opera e l’attività politica che lo porterà, nel dopoguerra, a essere uno dei padri fondatori dell’Unione europea. Pur essendo cittadino svizzero, il secondo conflitto mondiale stravolse anche la sua vita. Nel 1940, occupata Parigi, de Rougemont scrisse un articolo carico d’angoscia per la Gazette de Lausanne e venne condannato a due settimane di prigione militare (in verità trascorse nel suo studio) con l’accusa di «attentato alla neutralità svizzera».



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.