Il nemico degli Yilané by Harry Harrison

autore:Harry Harrison [Harry Harrison]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Science Fiction
ISBN: 9788842904045
editore: Nord
pubblicato: 1990-02-07T00:00:00+00:00

CAPITOLO QUINTO

– Devo mostrarvi una cosa di grande interesse – disse Kerrick. I due Yilanè espressero curiosità, gratitudine e un preoccupato desiderio di nuove informazioni, il tutto senza pronunciar parola né smettere di masticare la carne cruda che il giovane aveva portato loro. – Ma per vedere questa cosa dovrete uscire dall'hanalè.

– Sicurezza e calore qui, freddo e morte fuori – obiettò Imehei, con un lieve brivido. Guardò il cestello vuoto e fece il gesto di desiderio/ancora-cibo, che Kerrick ignorò. Entrambi i maschi erano dei ghiottoni, e stavano ingrassando.

– Non c'è niente di cui aver paura fuori, questo ve lo posso assicurare. Basta che stiate accanto a me. Ora seguitemi.

I due gli tennero dietro così vicini da inciampargli nei piedi quasi a ogni passo, gettando attorno occhiate colme di timore. Ogni particolare della distruzione annerita che attraversavano destava in loro reazioni di spavento; quando furono fuori si tennero alla larga dai cacciatori, e il silenzio che gravava sulla città ebbe l'effetto di deprimerli ancor di più. Soltanto quando furono nella stanza che conteneva il modellino della città si rilassarono un poco.

La replica in miniatura di Alpèasak – Kerrick continuava a pensarla con quel nome, anche se con gli altri la chiamava Deifoben – ne dava soltanto la descrizione fisica. Gli edifici e gli spazi fra essi erano chiaramente identificabili, ma non c'era alcuna indicazione del loro contenuto. Kerrick ne ricordava molti dal tempo in cui aveva vissuto lì, quasi tutti i più vicini al centro. I Sasku erano occupati a esplorarli e si stavano meravigliando di quelle che per loro erano novità, lui invece voleva vedere le zone piantate e cresciute dopo la sua partenza. Indicò ai due un intreccio di canali e acquitrini.

– Adesso andremo qui. Non è lontano, e un po' di movimento vi farà bene.

Seguendolo verso la periferia Imehei e Nadaskè abbandonarono le loro paure, eccitati dalla libertà e curiosi di vedere i luoghi – o ciò che ne restava – in passato preclusi ai maschi: campi e prati dove pascolavano gli erbivori, paludi artificiali destinate allo stesso scopo e ampi tratti di giungla recintata in cui vivevano animali sia nativi che importati da oltreoceano. Nel primo pomeriggio giunsero alla palude, chiusa da un'alta diga, che aveva destato la curiosità di Kerrick. All'esterno c'era una stradicciola ben livellata, e da lì una rampa portava in cima alla diga. Quando furono saliti poterono spaziare con lo sguardo su una vasta estensione di fanghiglia e di canneti, al di là dei quali si scorgeva un laghetto. Animali di piccole dimensioni si muovevano fra le canne, ma queste erano troppo fitte per poter vedere di che razza fossero.

Niente-cose-interessanti/grande-noia-per-lo-sguardo, segnalò Imehei, con un paio di gesti pigri.

Piacere-della-compagnia/calore-del-sole, fu invece quello che accennò Nadaskè, come sempre più accomodante. Kerrick ignorò entrambe le osservazioni. I due sembravano non far altro che chiacchierare, a differenza delle femmine Yilanè che parlavano solo quando avevano davvero qualcosa da dire. Tuttavia Imehei non aveva torto; c'era ben poco d'interessante lì. Si stava voltando per scendere quando Nadaskè chiamò per chiedere la sua attenzione e gli indicò qualcosa nel canneto.

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