Il pensiero presente. Omaggio a Giulio Giorello by AA.VV AA.VV

autore:AA.VV AA.VV [AA.VV, AA.VV]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La nave di Teseo +
pubblicato: 2022-07-05T11:53:41+00:00

Giulio Giorello

di Federico Canobbio Codelli

Ho conosciuto Giulio nel 1977 alla Mondadori di Segrate, in quella che all’epoca era senza dubbio la redazione più viva e stimolante in campo tecnico scientifico in Italia: la EST di Edgardo Macorini. Grazie all’arioso open space ideato da Oskar Niemeyer era come – per un paparazzo – sedere a un tavolino di via Veneto: Adriano Buzzati Traverso, Emilio Segrè, Primo Levi, Aurelio Peccei, Ludovico Geymonat, Edoardo Amaldi ecc. erano i frequentatori abituali con cui noi, perlopiù giovani redattori, avevamo il privilegio di lavorare e scambiare talvolta qualche idea.

Giulio – brillante promessa della filosofia – era l’autore della sezione matematica degli Annali di storia della scienza e della tecnica del Novecento e io, come redattore, avevo il compito di curarne la pubblicazione, impresa peraltro agevolata dalla sua scrittura cristallina e dalla sua squisita disponibilità. Eravamo coetanei, ma già allora mi appariva un vero “maestro”.

Quando, una decina di anni dopo fui chiamato a Como dall’amico Giulio Casati a dirigere il Centro di cultura scientifica Alessandro Volta (poi Fondazione Alessandro Volta), il nome di Giorello era nel frattempo assurto – dopo la scomparsa di Geymonat – a principale punto di riferimento della filosofia della scienza, e tra i più interessanti filosofi, nel nostro paese. Considero motivo di orgoglio aver suggerito a Casati la sua nomina in seno al consiglio scientifico del centro. Da allora vi è rimasto sino alla fine, assumendone negli ultimi anni la presidenza. Ha svolto il suo compito con scrupolosità, ironia e fermezza, assicurando una guida saggia, capace di non conformistiche scelte e giudizi ponderati – all’occorrenza anche taglienti.

Gli piacevano le chiacchiere rilassate tra amici attorno a un tavolo, con cibi e vini genuini. Conservo una sua dedica (20 giugno 2014) al termine di una cena di lavoro a Moltrasio, al chiaro di luna: Splendida sera sul lago. Splendore nella notte, splendore di intelligenze (non la mia, ahimè), una modestia non affettata che lo ha sempre contraddistinto.

Emozionanti i suoi vertiginosi “slalom” tra Genesi, 1 e Scoto Eriugena (“Omnia quae sunt, lumina sunt”), James Joyce ed Ezra Pound fino al suo amato John Stuart Mill, davanti a un pubblico di più di cinquecento persone rapite durante un incontro del Festival della luce 2016 su “Luce e oscurità”: “È vero, la luce è un dono, la luce è buona, è il bene… Ma siamo proprio sicuri che tutte le cose che sono, sono luce?” Mai banale, lo sguardo sempre fisso sulla realtà, un uomo votato alla libertà e alla verità.

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