Il Pianeta Dei Ghiacci by Alan Dean Foster

Il Pianeta Dei Ghiacci by Alan Dean Foster

autore:Alan Dean Foster [stevenlob]
Format: epub
pubblicato: 2009-12-04T22:00:00+00:00


Adesso si muoveva lentamente. Ma Hunnar aveva loro raccontato storie di corse precipitose, simili a immani tempeste grigio-acciaio. Una mandria di quelle creature poteva investire una piccola isola e non lasciare nulla dietro di sé, soltanto una macchia bruno verdastra sul ghiaccio.

Ethan si fece piccolo piccolo. Era un cane, no, una formica che stava per attaccare una balena. Soltanto che quella creatura era più grande della più grande balena che lui avesse mai visto. Si espandeva in tutte le direzioni, in tutte le dimensioni, come una proiezione tre-di.

Da un lato di quel biblico colosso sporgeva una minuscola scheggia di legno. E da quel punto sgorgava un liquido rosso. Dunque, una delle saette aveva colpito nel segno.

Ethan non riuscì a scorgere nessun segno dell'altra zattera, e suppose che avesse mancato il bersaglio. Ma si sbagliava. Più tardi, una zattera inviata in ricognizione trovò parte dell'albero. Fu tutto quello che riuscirono a trovare della zattera e dell'equipaggio.

Da qualche parte, in distanza, risuonò un urlo, un fischio. Poi una grande oscurità crebbe davanti a lui. Qualcosa di buio come lo spazio dell'Orlo, spalancato come una caverna. Una mostruosa grotta color ebano, due colossali stalattiti bianche che pendevano dal soffitto. Tonnellate di sostanze vegetali sparivano ogni giorno dentro quell'immenso abisso.

Si stava girando verso di loro, verso nord. Dalla parte sbagliata. Avrebbero mancato il colpo.

Risuonò un altro fischio, più lontano. Il vento avido lo investì, lo strappò via. Adesso, col gancio serrato fra entrambe le mani, la vela dimenticata... Hunnar e September si erano sganciati. Ma se lui avesse aspettato soltanto un pochino di più, se avesse messo un po' più di peso sul lato esterno del pattino...

Si rizzò in piedi. Facendo forza contro il vento, e sul lato, del pattino si sporse fuori sopra il ghiaccio, alla sua sinistra. La grande lancia cominciò a spostarsi, lentamente, quasi agonizzando, un centimetro per volta, a babordo. Ethan si sporse ancora di più sul fianco, lottando per spostarsi anche soltanto di un altro millimetro. Protestando il legno deviò dalla sua rotta originaria.

Quel baratro nero crebbe fino ad annullare il ghiaccio, la pika-pedan, il cielo. Un buco nero che inghiottiva l'universo. Si stava aprendo e chiudendo con una lenta, meccanica intensità, come un poderoso mantice ciclopico. Sopra il vento si levò un rombo sordo, come un motore stellare morente. Divorando l'aria ed espellendo il tuono, lo stavanzer si stava muovendo.

Il gancio... tira... fischio... gira intorno... a sinistra... a sinistra... no, a babordo... a tribordo...?

Il sangue del suo labbro inferiore cominciava a ghiacciare. D'un tratto qualcosa, o qualcuno, non era sicuro di essere stato lui, tirò convulsamente il catenaccio. La minuscola barca-pattino sbandò moltissimo di lato, quasi toccando il ghiaccio. Ethan dovette spostarsi carponi per evitare di cader fuori. Quasi con calma, si accorse di aver tardato troppo. Non sarebbe riuscito ad evitare la creatura.

Non sarebbe riuscito ad evitare la bocca.

Questa sarebbe stata aperta quando lui l'avesse raggiunta, lo seppe d'istinto. Una preghiera sarebbe stata più appropriata, ma ciò che invece biascicò fu: «Spostati, Giona, che arrivo.»

Poi, sorprendentemente, evitò la creatura, e fu oltre.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.