Il principe del male by Francesco Ongaro

Il principe del male by Francesco Ongaro

autore:Francesco Ongaro
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 8817074713
editore: Rizzoli


67

Dalla costa spirava vento. Un fiato che muoveva appena i teli delle tende.

Sopra il tavolo, una carta con la pianta di Pisa.

Niccolò disse: «Venezia è fuori dai giochi. Ha ritirato gli uomini che aveva mandato in aiuto dei pisani per dare appoggio all’attacco francese a Milano».

Il capitano generale Paolo Vitelli commentò: «Sul campo li avevamo comunque sconfitti quasi dappertutto».

Entrò una staffetta che comunicò un messaggio.

«Riferite a Jacopo d’Appiano di lasciare Cascina, di unire le sue truppe alle nostre e di mettersi al mio comando» disse il capitano.

Niccolò scambiò uno sguardo con gli altri due commissari che l’avevano accompagnato nell’ispezione. Paolo Vitelli indicò sulla pianta un punto delle mura. «Colpiremo qui con l’artiglieria, presso la torre di Stampace.»

Niccolò chiese: «Contate di fare breccia?».

«Se concentro i tiri, nel giro di qualche giorno dovremmo riu–scirci.»

«Bene. Prima chiudiamo questa faccenda, meglio è.»

Uscirono dalla tenda e si diressero verso i cavalli.

Paolo Vitelli osservò: «Gli uomini sono stanchi. La campagna sta durando da alcuni mesi. I veneziani ci hanno dato parecchio filo da torcere. A tutto questo, nelle ultime settimane si è aggiunta la malaria».

Niccolò rispose brusco: «Non è il caso che vi lamentiate. È il vostro mestiere. La guerra non è una scampagnata».

«Vero. Quello delle armi è un mestiere. Per il quale però non siamo pagati da tempo.»

Niccolò allargò le braccia. «Ho fatto presente la fastidiosa circostanza. Conto che vi si ponga rimedio quanto prima.»

Paolo Vitelli aggiunse infido: «Firenze va costruendosi nomea di avere molte pretese ma di saldare i debiti con proprio comodo. Oppure di non saldarli affatto».

«Avete intenzione di intimorirci?»

«Io e i miei uomini vorremmo ciò che ci spetta.»

Niccolò e i commissari montarono a cavallo. «L’avrete. Fate la vostra parte e vi assicuro che noi faremo la nostra.»

Marcello Virgilio Adriani si guardò le mani, appoggiate sul grande tavolo della Cancelleria. «Che impressione ve ne siete fatto?»

«Paolo Vitelli è un uomo capace. Però è di quelli che non si decidono a dar battaglia finché non sono sicuri di vincere.»

«La prudenza, in guerra, non è mai una cattiva consigliera.»

«A meno che, per eccesso di prudenza, non si rinunci a portare a termine anche ciò che è nelle proprie possibilità.»

«Non penso sia questo il caso. E ritengo ci sia anche dell’altro che vi preoccupa.»

Niccolò disse: «È la faccenda delle paghe arretrate. Non ci stiamo facendo una gran figura».

«Oro nei forzieri ce n’è assai poco, e non possiamo svenare la nostra gente con altre tasse.»

«Non ci si arrischia a intraprendere un’impresa di questo genere se non si è sicuri di portarla fino in fondo.»

Marcello Virgilio si rivolse a Piero Soderini. «Spiegateglielo voi.»

Niccolò rimase in attesa.

Piero disse: «La metà del compenso di Paolo Vitelli e di altri capitani s’era impegnato a pagarla il re di Francia. È nella convinzione d’avere questa copertura che ci siamo mossi».

«Qualcosa è cambiato?»

«Re Luigi ha attaccato Milano e ci ha informati che verserà quanto pattuito solo se noi faremo la nostra parte per cacciare il Moro.»

«Cosa che noi non siamo disposti a fare.»

«Infatti.»

Dopo tanto bombardare, la torre di Stampace cadde, rovinando in un mucchio di sassi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.