Il principe rosso by Qiu Xiaolong

autore:Qiu Xiaolong [Xiaolong, Qiu]
La lingua: ita
Format: epub, mobi, azw3
Tags: QIU XIAOLONG, scrittore e traduttore, è nato a Shanghai e vive oggi a Saint Louis, dove insegna Letteratura cinese alla Washington University. Oltre ai nove episodi della serie dell’ispettore capo Chen Cao della polizia di Shanghai, tradotta in dodici paesi, di Qiu Marsilio ha pubblicato anche due romanzi, Il Vicolo della Polvere Rossa e la continuazione Nuove storie dal Vicolo della Polvere Rossa.
ISBN: 9788831740326
editore: Marsilio
pubblicato: 2016-02-26T05:00:00+00:00

13.

Sul treno che tornava a Shanghai, Chen tirò fuori il suo solito cellulare e chiamò il direttore Hong all’ufficio del cimitero.

«Caro direttore, stamattina ho dormito fino a tardi. Adesso vado a mangiare un boccone al ristorante di Cai e poi vengo da lei, nel pomeriggio.»

«Non c’è problema, si goda la giornata. Avrà certo sentito parlare del vecchio stile di vita di Suzhou. Al mattino tagliolini caldi nello stomaco e poi un bel bagno caldo per favorire la digestione e il relax.»

«Proprio una vita in stile Suzhou.»

«Non si preoccupi. Ci penso io ai lavori, direttore Chen.»

Quella telefonata era stata registrata, non c’erano dubbi. Credessero pure che era a Suzhou, a godersi la sua vacanza da inguaribile gourmet e a occuparsi della tomba di suo padre da vero figlio devoto.

Alla stazione di Shanghai, Chen tirò fuori l’altro cellulare e chiamò Vecchio Cacciatore, che rispose al primo squillo.

«Ah, questa mattina sono a Zhangjiang, nella zona di Pudong, con un cliente importante. Sono un po’ lontano da lei, per cui vada pure al solito ristorante, quello che lei chiama il numero uno di Shanghai, e prenda i tagliolini con olio di porri, burro di noccioline e gamberetti secchi. Molto gustosi. Troverà anche un’altra bella sorpresa per lei, e quando avrà terminato mi chiami.»

«Un’altra sorpresa!»

Vecchio Cacciatore gli era parso molto guardingo, forse era con un cliente. Ma Chen aveva capito subito che il ristorante numero uno di Shanghai era quello di Peiqin. Per lei era un punto d’onore utilizzare ricette e ingredienti tradizionali, e i suoi tagliolini erano molto popolari tra chi non poteva permettersi i ristoranti di lusso.

Chen si stava dirigendo verso la lunga fila di persone in attesa di un taxi quando vide il cartello della linea 2 della metropolitana. C’era una fermata all’incrocio tra via Nanjing e via Henan, da lì avrebbe potuto raggiungere a piedi il ristorante. Considerati i soliti ingorghi che paralizzavano Shanghai, la metropolitana era un’alternativa più affidabile.

Mezz’ora dopo, entrò nel ristorante e, non vedendo volti familiari, scelse un tavolo d’angolo.

Un’anziana cameriera arrivò ciabattando, con uno straccio in mano. «Cosa desidera?»

«Sono un amico di Peiqin. Potrebbe dirle che sono qui?»

Era pratica comune, tra i clienti, dire se conoscevano qualcuno che lavorava nel locale. Con l’intenzione di salutare la persona, ma anche con la speranza di ricevere un trattamento di favore.

«Peiqin, c’è un amico che ti cerca.»

L’ultima volta che era stato lì, Peiqin non l’aveva presentato ai suoi colleghi, né aveva parlato del suo incarico al dipartimento. Non le piaceva vantarsi delle sue conoscenze.

La donna scese subito dal suo ufficio in soffitta e, con grande sorpresa di Chen, andò a porgergli la mano in modo alquanto formale.

«Benvenuto nel nostro ristorante.»

Chen le strinse la mano e si accorse di qualcosa. Senza dire una parola lo afferrò: era un piccolo oggetto quadrato.

«Quanto tempo, signor Chen. Spero che oggi possa godersi il pranzo.» Peiqin sorrise e aggiunse, rivolta verso la cucina: «Non si perda il doppio condimento per i tagliolini numero uno. I nostri sono i migliori. E offre la casa.»

«La ringrazio» disse Chen stando al gioco.

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