Il punto nero by AA.VV

Il punto nero by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-04-03T07:56:04+00:00


di Paul Darcy Boles

Mio zio Ross conobbe Belinda durante lo svolgimento delle sue mansioni di funzionario delle Poste. Io non ero presente in quel momento (la mia presenza in questa storia è marginale, una specie di silenzioso coro greco) ma sapendo come zio Ross distribuiva la posta, posso immaginare benissimo come accadde. Lui stava dietro al suo sportello, in quel freddo antro odoroso di colla e inchiostro, e da li distribuiva lettere e stampati ai destinatari troppo impazienti per aspettare che la posta venisse lasciata nelle loro cassette. Si trattava di un servizio speciale che lui svolgeva per il puro gusto di farlo. Con l‘abilità derivata dall‘esperienza, faceva scorrere le lunghe dita nel fascio della posta, e le lettere e i plichi parevano scaturirgli dalla mano quando passava le buste ai destinatari. E nel compiere questo miracolo quotidiano parlava ininterrottamente. – Un catalogo di sementi per voi, signora Evans, e un biglietto da vostra figlia, mi pare, da Spring Hill. Per voi, signor Muslim, una lunga busta marrone, parrebbe una cartella delle tasse, ma forse è solo una circolare. E una bella lettera voluminosa dal signor Gradys… credo che sia ancora ospite di suo fratello. E per voi… – Era un piacere guardarlo e sentirlo.

E quando si trovò davanti Belinda Strite, s‘interruppe di colpo e rimase a guardarla. Era una bella donna, alta, bionda, e con un modo di camminare leggero, come se i suoi piedi non toccassero terra, ma non perché la disprezzassero: lei era abbastanza terrena da godersi la vita. Mio zio notò gli occhi verdi, il vestito ricamato, color pervinca per intonarsi ai capelli, e il modo franco con cui lei contraccambiò lo sguardo, con espressione divertita e pensosa. Poi disse: – Cosa posso fare per voi, signora? – E lei rispose: Vorrei affittare una casella, se é possibile. — La sua voce, come ebbe a dirmi, era profonda e piena; non disse: ―è una cosa che apprezzo molto in una donna‖, ma il senso era quello. Così finì di distribuire il resto della posta, mise da parte quella che era rimasta perché i destinatari non erano venuti a ritirarla, e dedicò tutta la sua attenzione a Belinda Strite. Mentre contrattavano per l‘affitto della casella, ebbe modo di scoprire altre cose sul suo conto, anche se non gliele chiese espressamente, e cioè che era vedova, che aveva all‘incirca la sua età, che per vivere dava lezioni di canto e di pianoforte e faceva la sarta, e che abitava nel vecchio villino Hallam in Water Street.

Dopo la distribuzione della posta, nell‘ufficio c‘era la massima tranquillità, e così sarebbe stato fino all‘ora della seconda distribuzione, a mezzogiorno. Perciò mio zio chiuse l‘ufficio lasciando il vecchio Ike Fentriss addormentato sulla panca davanti all‘ingresso, e accompagnò galantemente Belinda Strite a prendere un caffè da Mac.

Faceva l‘ufficiale postale da dodici anni e sentiva che per farlo bene occorreva una certa larghezza di vedute. Bevendo il caffè, che da Mac era molto forte, impararono a conoscersi meglio e lui si azzardò a invitarla al concerto della Cornetta d‘Argento che avrebbe avuto luogo nel parco, il sabato sera.



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