Il terzo regno by Autore

Il terzo regno by Autore

autore:Autore [Autore]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fanucci Editore
pubblicato: 2015-03-17T23:00:00+00:00


42

Richard avvertì le braccia di Samantha serrarsi attorno a lui.

«Mi dispiace» fu tutto ciò che riuscì a sussurrarle senza voltarsi. «Mi dispiace così tanto, Samantha.»

Provò vergogna per essersi lasciato convincere così facilmente a portarla con sé, per il pessimo lavoro che aveva fatto nel proteggerla, per come aveva deluso Kahlan, deluso gli sforzi di Naja, Magda e Merritt, deluso chiunque dipendeva da lui come protettore in qualità di lord Rahl.

Non avrebbe mai dovuto acconsentire a portare Samantha. Lei era una delle sentinelle. Avrebbe dovuto avvertire altri. L’aveva fatto. Non era compito suo combattere il male; il compito per cui era nata era avvisare gli altri.

Lui avrebbe dovuto essere quello che avrebbe posto fine alla profezia e alla minaccia. Era una sua responsabilità, non di Samantha.

Zedd gli aveva sempre detto di pensare alla soluzione, non al problema. Ci provò, ma stavolta non aveva nessuna soluzione. Aveva fallito. Voleva pensare che a volte semplicemente non esistesse una soluzione, ma ciò sarebbe equivalso ad assolvere sé stesso dalla responsabilità quando invece era stata sua. Pensare che non esistesse soluzione voleva dire arrendersi.

Ma era inutile. Malgrado ci provasse con tutte le sue forze, non riusciva a pensare ad alcuna soluzione e non poteva combattere con maggior foga, non poteva ricacciare indietro una massa tanto soverchiante di mezze persone, tutte che volevano fare a pezzi lui e Samantha e rubare le loro anime. Nemmeno Zedd, Nicci, Cara e Ben, il marito di Cara e generale di tutte quelle truppe scelte della Prima Fila, erano riusciti a tenere a bada numeri tanto schiaccianti.

Tuttavia non era una scusa. Lui era il lord Rahl. Alla fine non aveva davvero importanza che loro avessero fallito. Importava solo se lui avesse fallito.

Richard guardò fuori dall’apertura nella roccia. Poteva vedere tutte le mani protese nell’oscurità per afferrarlo. Dita artigliavano l’aria, cercando di prenderlo per i vestiti. Alcuni di loro strinsero invece la spada e persero quelle dita.

Richard riusciva a vedere le forme di bocche affamate che ringhiavano di un desiderio malsano. Mostravano i denti all’odore di carne umana che bramavano tanto disperatamente.

Tutto stava giungendo alla fine prima ancora che la sua missione di salvataggio fosse iniziata. Non erano riusciti nemmeno ad arrivare molto lontano da Stroyza. Avevano superato a malapena i campi per entrare nella foresta.

«Non vi dispiacete» gli sussurrò Samantha dall’oscurità dietro di lui. «Non vi dispiacete, lord Rahl. Voi avevate l’idea. Non è colpa vostra. È mia.»

Samantha gli mise la mano sopra la testa e la spinse più in basso. «Tenete la testa bassa» gli sussurrò, come da un luogo distante, onirico.

Richard si accigliò e stava per chiederle di cosa stesse parlando quando le sue piccole dita gli si serrarono sulla testa, tenendola giù.

E poi, all’improvviso, il terreno tremò con un’esplosione tonante.

Un attimo dopo un’intensa onda d’urto gli martellò il petto. Non riuscì a distinguerne l’origine.

Altre tre esplosioni assordanti giunsero in rapida successione, quasi una sull’altra. Gli schianti fragorosi delle detonazioni furono simili a un fulmine che colpisse un albero proprio accanto a lui. Ogni esplosione tonante lo fece sussultare.



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