Il Vicino Oriente antico by Lucio Milano

Il Vicino Oriente antico by Lucio Milano

autore:Lucio Milano
La lingua: ita
Format: epub
editore: EncycloMedia Publishers


35. Pianta della città di Ugarit e del palazzo del Bronzo Tardo

Oltre a testimoniare l’ammontare della produzione agricola dell’entroterra di Ugarit, questi testi hanno permesso di ricostruire in modo piuttosto dettagliato la gestione del territorio e la topografia del regno. Sebbene la produzione agricola fosse di fondamentale importanza per la sopravvivenza di Ugarit, una voce altrettanto importante nell’economia locale era rappresentata dal commercio, gestito principalmente da mercanti alle dipendenze del palazzo, ma è attestata anche l’esistenza di imprese commerciali private.

La posizione strategica sulla costa permetteva intensi scambi via mare con Canaan, Cipro, Creta, l’Egitto e l’Anatolia, ma le fonti mostrano che anche il commercio via terra con Karkemish, Emar e Qadesh era altrettanto sviluppato. L’intenso sfruttamento agricolo di un territorio particolarmente fertile e la spiccata vocazione mercantile fanno di Ugarit uno dei vassalli più ricchi dell’impero ittita, che esigeva annualmente un tributo al cui pagamento contribuiva tutto il regno.

Ugarit merita inoltre un posto di rilievo nella storia del Vicino Oriente antico poiché i testi ritrovati nei suoi archivi testimoniano l’utilizzo parallelo di due tipi di scrittura: il cuneiforme sillabico, impiegato soprattutto per redigere testi in accadico, e il cuneiforme alfabetico, impiegato per redigere testi in ugaritico, l’idioma semitico locale.

Questo sistema di scrittura si basa su quella cuneiforme, di cui è una versione semplificata e limitata a trenta segni, ognuno dei quali corrisponde a una lettera. Il cuneiforme alfabetico è attestato per tutte le tipologie documentarie (amministrazione, corrispondenza, testi rituali e cultuali), ma la cultura scribale ugaritica ha la sua massima espressione nella produzione di composizioni letterarie in versi di argomento mitologico, come il Ciclo di Ba‘al, ed epico, come il Poema di Keret e il Poema di Aqhat.

Una prospettiva diversa e complementare sulla Siria di età ittita è offerta dagli archivi di Emar (attuale Tell Meskene), situata su un’ansa del medio Eufrate in Siria nord-orientale, oggi sulla riva della diga di Assad.

Al pari di Ugarit, che sfrutta la propria posizione costiera diventando uno dei principali porti del Levante, Emar emerge come importante centro mercantile grazie alla sua posizione strategica lungo le rotte commerciali che dalla Mesopotamia risalivano l’Eufrate verso la Siria e l’Anatolia. Tuttavia, a differenza di Ugarit, Emar non diventerà mai un centro politico di rilievo a livello regionale: durante il Tardo Bronzo la città è la capitale del paese di Ashtata ed è governata da una dinastia locale, che è però sottomessa all’autorità del re di Karkemish.

Proprio a causa della dipendenza da Karkemish, i documenti ritrovati a Emar – la maggior parte dei quali è redatta in accadico e risale al XIII secolo – sono la fonte principale, insieme a quelli rinvenuti a Ugarit, per comprendere un aspetto fondamentale dell’organizzazione politica della Siria in epoca ittita e cioè il ruolo svolto dal re di Karkemish nella gestione dei territori siriani.

Karkemish (oggi Jerablus), situata anch’essa lungo l’Eufrate presso l’attuale confine tra Turchia e Siria, era governata da un ramo cadetto della famiglia reale ittita sin dall’epoca in cui Shuppiluliuma I aveva conquistato la città, insediandovi come re uno dei suoi figli.



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