In suo potere by Bianca Scura

In suo potere by Bianca Scura

autore:Bianca Scura [Scura, Bianca]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2020-07-31T22:00:00+00:00


34.

Gregor

Attraverso il salone pieno di gente velocemente. Devo parlare con mio padre riguardo il contratto di Anna. Entro nel salotto, sta chiacchierando con Edna e alcuni suoi amici.

«Figliolo, vieni, ti presento…». Lo interrompo subito.

«Papà, ho bisogno di parlarti in privato», dico senza degnare di uno sguardo i presenti. Mio padre alza un sopracciglio contrariato dalla mia maleducazione.

«Signori, scusateci». Si alza e usciamo. Entriamo nello studio di zia Edna.

«Cosa c’è di così urgente?», mi chiede.

Mi verso un whisky. «Ne vuoi uno?», gli chiedo porgendogli il bicchiere.

«Che succede, Gregor», dice prendendolo.

«Dobbiamo parlare di Anna, del suo contratto».

Si siede. «Riguardo cosa?»

«La durata».

«Lei lo sa?»

«No. Allora, come faccio ad assumerla a tempo indeterminato?».

Guarda il contenuto del bicchiere e mi risponde senza guardarmi. «Non si può allungare. Già due anni è inusuale per quel posto».

«Le farò un altro contratto a mio nome».

«Non puoi permettertelo».

Quanto potrà mai costare penso. «Quanto paghi?», gli chiedo.

Sorride. «Mille sterline… al giorno».

«Quanto?», domando scioccato.

«Mille sterline al giorno», ripete. «È un posto molto… esclusivo». Si giustifica e beve tutto il contenuto del bicchiere. Si alza e se ne versa un altro.

«Allora devi risolvere tu questa cosa. Io non posso permettermelo con il mio stipendio».

«Gregor…». Sospira. «Questa collaborazione è a tempo e non è prorogabile, mi dispiace. So quanto sia…». Cerca la parola. «Interessante? Ma non devi affezionarti a lei. Quell’Istituto non è un vero college, cerca di capirmi».

Sono furioso. «So, che non è un college! Sai che le hanno chiuso le tube? Sai che la usano per test scientifici?». C’è impazienza e rabbia nella mia voce.

«Te lo ha detto lei?»

«Ho dovuto cavargliele con la forza queste informazioni».

Alza un sopracciglio. «Spero in modo figurato figliolo».

Sospiro. «Sì, certo, è muta riguardo a quel posto, ma so per certo che lo odia».

«Ma a te cosa interessa?», mi chiede guardandomi dal bordo del bicchiere.

«Se ne andrà e avrai altri collaboratori, saranno altrettanto validi, te li selezionerò io, se vuoi».

Sbatto una mano sulla scrivania. «Non fare finta di non capire. Voglio che rimanga LEI. Ci deve essere un modo. Ti dirò, non credo che quel posto sia del tutto legale, potremmo denunciarli». Mi interrompe.

«Gregor, non ti azzardare a fare colpi di testa. Quel posto è gestito da gente senza scrupoli e deve rimanere segreto. Veramente pochissime persone ne sono a conoscenza. Commerciano esseri… umani, lo capisci?», dice sibilando.

Bastardi. «Trova un modo!», gli urlo contro.

«Non posso!». Il suo tono è dispiaciuto.

Mi gioco l’ultima carta. Sospiro, non posso credere che sto per dirglielo. «Trova un modo e io… io rinuncerò all’insegnamento e lavorerò in azienda».

Gli si illuminano gli occhi.

«Solo, papà, giurami che non era tutto premeditato. Giurami che non speravi che me ne sarei innamorato». Cristo l’ho detto!

«Cosa hai fatto?», dice sgranando gli occhi. Bene, non era premeditato, adesso lo so. Si lascia andare sulla sedia. «Gregor, no. Non potete, non avete nessuna speranza! Lei… ricambia?»

«Sì».

«Povera ragazza», sussurra portandosi una mano alla fronte.

«Povera ragazza?». Sono senza parole. Ora è dispiaciuto per Anna. «Cosa cazzo non so papà?», gli chiedo avvicinando il mio volto al suo.

Si massaggia le guance. Non mi risponde.



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