Invisibile by Cecily Anne Paterson

Invisibile by Cecily Anne Paterson

autore:Cecily Anne Paterson
La lingua: ita
Format: epub
editore: Babelcube Inc.
pubblicato: 2015-08-11T00:00:00+00:00


Capitolo 16

Sabato

Caro papà,

sto per dare di stomaco. Sono stata invitata alla festa di Gabby – che è oggi – e vorrei andarci, ma sono terrorizzata. Non riesco a calmarmi. La paura si sta arrampicando lungo le pareti del mio stomaco e sta salendo verso la gola. Provo a tenere a freno queste sensazioni mangiandomi le unghie. Ho anche fatto una lista di pro e contro per cercare di vedere meglio la cosa.

Pro:

- Gabby mi ha invitata.

- È una festa, quindi dovrei divertirmi... giusto?

- Se andrò a una, poi andare alla seconda sarà più facile.

Contro:

- Sono nervosa da morire!

- Potrei mettermi in ridicolo.

- Forse in realtà Gabby non voleva invitarmi davvero. Forse l’ha fatto solo perché si sentiva in dovere, perché sono nello stesso gruppo con lei, Liam e tutti gli altri. Ma forse non le piaccio davvero, non più di tanto.

Cosa devo fare?

Un bacio, Jazmine

Sono a sedere in silenzio sul letto, mentre dentro la mia testa si sta scatenando un incontro di wrestling. Per un momento penso che dovrei rinunciare e restare a casa. Potrei darle un colpo di telefono e dire che sono ammalata. O potrei non dire nulla e ignorare l’argomento quando rivedrò Gabby a scuola.

Tocco con le dita il regalo che le ho preso questa mattina. Mamma voleva convincermi a comprarle un braccialetto o una collanina, ma non c’era nulla che mi sembrasse adatto. Poi sono entrata in un negozio di giocattoli e lei mi è sembrata piuttosto frustrata.

«Non credi sia un po’ troppo grande per questo genere di cose?» In realtà, io sapevo esattamente cosa cercare. Mi sono guardata intorno per un po’ prima di trovarlo, ma poi eccolo lì: un piccolo babbuino di plastica, che si nascondeva dietro le zebre tra gli animali africani.

«Davvero? Ma sei sicura?» Io sapevo bene che quella era la scelta giusta. Gabby lo avrebbe adorato.

Continuo a guardare il piccolo animaletto nero seduto sul mio comodino, pronto per essere incartato. Se fosse reale credo scapperei via a questo punto, perché sono cose che mi terrorizzano. Ma questo ha uno sguardo amichevole e degli occhi gentili.

Guardandolo, capisco che devo fare una scelta. Devo scegliere a quale voce dare retta: a quella che urla, o a quella più tranquilla? Io so che voglio andare a quella festa, lo voglio davvero. Perciò inspirò profondamente e guardo il babbuino, poi me lo metto in tasca ed esco in giardino a strappare le erbacce. I miei girasoli stanno crescendo. Li osservo e scavo un po’, ripulendo lo spazio intorno. Questo mi fa stare un po’ meglio, e la sensazione di nausea diminuisce di nuovo. Quindi mi vesto e incarto il babbuino. Riesco a fare tutto.

Mamma mi lascia davanti a casa di Gabby qualche minuto prima delle cinque. Mi ha tenuta d’occhio tutto il pomeriggio, sa che sono nervosa per questa cosa, e ora non sa se deve entrare con me o meno. In realtà apprezzo che si preoccupi per me, anche se non riesco a dirglielo. Provo a toccarle una mano. Sta guardando la casa e



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