Io e Mr Wilder by Jonathan Coe

Io e Mr Wilder by Jonathan Coe

autore:Jonathan Coe
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2021-01-25T16:00:00+00:00


Parigi

Mia figlia rientrò tardi quel pomeriggio. Io ero in soggiorno, seduta sul sofà, e stavo esaminando il contenuto di un paio di scatoloni. Sentii la porta di casa che si apriva, poi lei che entrava in cucina e posava qualcosa sul tavolo. Ma questa volta non mi precipitai a parlarle. Ci avevo riflettuto e avevo capito che prima ero intervenuta con troppa foga. Non potevo costringerla a comunicare con me. Non aveva certo bisogno di sentire il mio fiato sul collo. Se aveva voglia di dirmi come stavano le cose, bene, ma doveva succedere quando era pronta a farlo e alle sue condizioni.

Ripresi a rovistare nello scatolone e tirai fuori una piccola busta gialla piena di fotografie. Erano vecchie foto scattate in Italia alla fine degli anni ottanta. Geoffrey e io eravamo sposati da un paio d’anni e avevamo trascorso due settimane in Puglia. Mia madre ci aveva raggiunti per stare con noi la seconda settimana (Geoffrey era un uomo molto accomodante). Ed eccoci lì, noi tre, sui gradini della cattedrale di Lecce. Mia madre appariva serena, per la prima volta da sette o otto anni…

“Ciao,” mi salutò Fran.

Ebbi un lieve sussulto perché non l’avevo sentita entrare.

“Oh, ciao,” le risposi sorridendo.

“Che stai facendo?”

“Sto dando un’occhiata a delle vecchie cose di mamma.”

Si sedette accanto a me e prese una delle fotografie.

“Cerchi qualcosa in particolare?”

“Una lettera che le ho scritto dalla Francia. È qui da qualche parte, ne sono sicura.”

Fran osservava, ridendo, la foto. “Com’eri pettinata?” osservò.

“Allora andava di moda,” la informai con sussiego. Le tolsi garbatamente di mano la foto e la sostituii con un’altra, scattata quindici anni dopo. “Qui ci siete tu e tua sorella. Guarda come siete carine.”

Era vero: era una bella foto di loro due, quando avevano nove o dieci anni, ma quella che colpiva per la sua avvenenza era mia madre che, seduta su una panchina in un parco di Londra, Hyde Park probabilmente, abbracciava le nipotine. Sembrava assai più giovane che nella foto precedente. L’ombra della vedovanza l’aveva lasciata da tempo, sostituita dalla gioia di essere nonna. L’energia delle due ragazzine, la loro freschezza, la loro gioia di vivere si erano trasmesse a lei come per osmosi.

“Mi manca tanto,” osservò Fran.

Continuò dicendo che le dispiaceva di essersi arrabbiata con me quella mattina; poi mi abbracciò e andò di sopra. Io ripresi a cercare la lettera che avevo scritto a mia madre tanti anni prima. Mentre rimuginavo, mi venne in mente che mia madre era la persona con cui Fran avrebbe potuto parlare delle sue attuali difficoltà più facilmente che con chiunque altro. Ecco perché aveva esclamato “Mi manca” con tanto trasporto. Altri pensieri mi lievitarono in testa. È strano come a volte le idee più rilevanti, più colme di verità, si facciano avanti quando si è occupati in cose banali e parte della mente è concentrata su altro. Pensai alla telefonata che avevo sentito per caso quella mattina e al tono angosciato con cui Fran aveva continuato a ripetere alla sua amica Julie “Non lo so”.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.