Io sono uguale a te. Il romanzo delle Twins by Nicole Burato & Ylenia Burato

Io sono uguale a te. Il romanzo delle Twins by Nicole Burato & Ylenia Burato

autore:Nicole Burato & Ylenia Burato [Burato, Nicole & Burato, Ylenia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-05-24T12:00:00+00:00


Vai alla prima parte e leggi Lucia – capitolo 2

2

Una sorella può essere il paradiso o l’inferno, a seconda di come la guardi. A volte è più di un’amica, ma può trasformarsi nella tua peggior nemica. Una gemella funziona come una sorella elevata a infinito.

Io e Lucia siamo una cosa sola, ma ogni tanto sembriamo una di quelle coppie di vecchietti litigiosi e dispettosi, avete presente? Ci diamo fastidio una con l’altra, siamo di troppo. Mi è capitato più volte di pensare: “Lucia, esci da questo corpo!”. E so che anche per lei è così. Questo perché abbiamo un cervello in due. Succede che una dica una cosa che l’altra stava pensando, e anche quando siamo lontane la sensazione è di non essere mai sole. Da piccole ci addormentavamo mano nella mano, e l’ultima domanda a occhi già chiusi era: “a cosa pensi?”. Qualcuno potrebbe trovarlo soffocante, ma per noi era naturale.

Siamo mai state veramente distanti, prima di oggi? Ci penso ora, a un giorno dall’inizio delle superiori.

Il primo rischio di allontanamento fu in prima media. Mamma ci aveva iscritte, come alla materna e alle elementari, chiedendo che ci inserissero nella stessa classe, ma la preside di sua iniziativa ci assegnò a due sezioni diverse, “per favorire lo sviluppo separato e la socializzazione con altri compagni”, così disse alla mamma. Ricordo ancora come oggi quel primo giorno di scuola. Io e lei vestite come sempre una di rosso e una di blu, convinte di essere compagne di banco, invece ci mandano una in prima A e l’altra in prima C. Disagio. Anzi: panico!

La mamma andò su tutte le furie, ne fece una questione di principio e chiese un appuntamento con la preside. Come osava quella sfrontata dividere ciò che lei aveva creato unito? In quel periodo io e Lucia bisticciavamo spesso – papà diceva che era normale, che l’adolescenza è un momento problematico – perché le nostre differenze caratteriali stavano iniziando a farsi sentire. Mi ricordo benissimo che quella sera io e Lucia eravamo molto agitate e restammo sveglie a origliare la conversazione fra i nostri genitori: non volevano che venissimo separate in una fase tanto delicata.

Risultato: il giorno del colloquio la mamma tornò a casa tutta soddisfatta e la mattina dopo io e Lucia eravamo compagne di banco. Quando si mette in testa qualcosa non c’è verso di opporsi, la spunta sempre.

Meglio così, perché già le medie avevano una brutta fama: era un posto in cui i professori erano severi e bisognava studiare seriamente, altrimenti venivi bocciato. Io in parte ero incuriosita, Lucia invece era insofferente. Iniziava a mostrare la sua parte ribelle, voleva infrangere le regole ancora prima di conoscerle. A volte starle dietro è veramente faticoso. Ma i suoi colpi di testa hanno anche conseguenze interessanti… Come coi ragazzi, ad esempio.

Quello è stato il tempo delle prime cotte, e a me in prima piaceva Edoardo, un nostro compagno di classe. Avete presente quando vi fissate con uno? Quasi per darvi uno stimolo ad alzarvi la mattina e farvi carine, insomma.



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