Io ti salverò by Francis Beeding

autore:Francis Beeding [Beeding, Francis]
La lingua: ita
Format: epub
editore: il Saggiatore
pubblicato: 2015-07-22T22:00:00+00:00

IV

Un attimo dopo Constance si ritrovò su una poltrona accanto al camino. Era stato il dottor Murchison a portarla lì.

«Resti tranquilla» stava dicendo lui, «vado a prenderle qualcosa da bere.»

Lei sollevò lo sguardo e si sforzò di sorridergli.

«No, sto bene» disse portandosi la mano alla fronte. Poi fece per alzarsi.

«Non si alzi» disse lui.

«Ma mi sento bene, sul serio» protestò Constance. «Non… non riuscivo a dormire. Sono scesa per prendere un libro e…» si fermò.

«Sì?»

«Niente… La candela mi è caduta e sono rimasta al buio.»

«Tutto qui?»

«Non proprio» proseguì Constance. «Mi è sembrato di sentire qualcosa.»

«Da quanto tempo è in biblioteca?»

«Non saprei. Venti minuti, forse.»

«E in questi venti minuti ha cercato qualcosa da leggere?»

«Sì.»

Il dottor Murchison guardò la piccola mensola dietro ai tavoli.

«Quindi questo è tutto.»

«Non tutto» confessò Constance. «Ho dato un’occhiata al libro sulla sua scrivania.»

Lui gettò uno sguardo interrogativo in direzione del libro aperto.

«Mi dispiace» disse dopo una pausa. «Nella nostra professione capita di avere a che fare con le cose più terribili, ma non c’era bisogno che lei vedesse quel libro.»

Constance arrossì.

«C’era una strana illustrazione» disse. «In qualche modo ha attirato la mia attenzione.»

Lui le mise la mano sulla spalla.

«È stata colpa mia» disse in tono gentile. «Non avrei dovuto lasciarlo lì.»

«È un libro terrificante» disse Constance con un filo di voce. «Perché lo sta leggendo?»

«Appartiene alla biblioteca del signor Godstone, sto studiando accuratamente tutto ciò che lo riguarda. Dovrò studiare ogni volume con attenzione, se voglio sperare di comprendere il suo caso.»

Per qualche istante lui la guardò senza parlare.

«Il libro l’ha spaventata?» chiese alla fine.

«No, non mi ha spaventata il libro.»

«Allora cosa l’ha turbata?»

Constance tentò di dire qualcosa, ma non trovava le parole.

«Mi risponda, per cortesia» chiese lui con un tono che sembrava un ordine.

«C’era un’ombra» cominciò lei, «un’ombra sulla parete.»

«Andiamo» disse il dottor Murchison e sembrava che stesse parlando a una bambina. «Non può farsi spaventare da un’ombra.»

Andò verso il centro della stanza e raccolse la candela, poi la accese e si diresse verso la porta. «Adesso spegnerò le luci. Guardi la parete di fronte a lei.»

Il dottore spense le luci e per un momento Constance si ritrovò nel buio più totale. Poi vide una serie di ombre che si muovevano. Si accorse che provenivano dalla porta. Per un attimo si contorsero confuse, poi si fermarono. Trattenne il fiato: sulla parete di pietra grigia si stagliava una grande testa su una schiena curva e, guardando più attentamente, si vedevano anche due corna.

Poco dopo Constance sentì il clic dell’interruttore e il dottor Murchison rientrò.

«Era quella l’ombra?» le chiese lui in tono leggermente sarcastico.

«Sì, era quella» ammise lei.

Il dottor Murchison si spostò alle spalle di Constance per prendere qualcosa. Ci fu un tintinnio di vetri e subito dopo lei lo vide con un bicchiere in mano.

«Sembra che abbia i nervi un po’ tesi, signorina Sedgwick. Forse il lavoro qui allo Château Landry è troppo per lei» disse.

«Oh, no» si affrettò a ribattere lei. «Sto benissimo, dottore. È che non riesco a dormire, tutto qui.»

Lui avanzò di un passo, in modo da sovrastarla.

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